Sei anni e otto mesi di reclusione a fronte di una pena base di dieci anni: questa la condanna inflitta giovedì mattina dalla corte d’assise di Terni, presieduta da Massimo Zanetti, ad un 63enne di origini campane residente ad Orvieto – Domenico Giudice – accusato di omicidio preterintenzionale – ovvero oltre le reali intenzioni e come conseguenza di un altro reato – per la morte della suocera Quinta Di Nicola, 69enne all’epoca dei fatti avvenuti nell’agosto del 2012.
Le accuse Secondo l’accusa l’uomo, durante una violenta lite in casa, aveva «spinto e fatto cadere in terra l’anziana – già affetta da diversi problemi di salute tanto da utilizzare un deambulatore – per poi risollevarla e scaraventarla con violenza su una sedia». In seguito all’accaduto la donna aveva riportato fratture ad entrambi i femori, al costato e ad una spalla, tali da causarne – dopo alcuni interventi chirurgici e pesanti sofferenze – la morte a poco più di due dal fatto, nel contesto di un quadro sanitario già pesantemente segnato.
La sentenza Giovedì mattina in aula il pm Barbara Mazzullo ha chiesto una condanna a 9 anni, riconoscendo le attenuanti al 63enne, incensurato e sempre presente alle udienze del procedimento. La corte ha deciso per una pena ancora più tenue, accompagnata però dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dalla condanna al pagamento delle spese processuali. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni dalla sentenza e per Domenico Giudice, difeso dall’avvocato Cristiano Anselmi di Orvieto, appare scontato il ricorso in appello per ottenere un giudizio meno afflittivo.