Le ‘carte’ – secondo il giudice Chiara Aytano – andavano lette con attenzione (c’erano le 16 pagine di motivazioni prodotte dalla Uilm, per accusare la ThyssenKrupp Ast di comportamento antisindacale e le 28 con le quali l’azienda replicava) e per questo, l’8 luglio scorso, si era deciso per un rinvio.
Nicola Pasini, segretario della Uilm
La causa Perché il tema è delicato: c’è un sindacato che, nel 2016, accusa una multinazionale quotata in borsa – che, almeno in Germania, fa della collaborazione con le organizzazioni dei lavoratori uno dei suoi punti di forza – di andare contro le norme basilari delle corrette relazioni industriali. Un’accusa forte, peraltro arrivata al culmine di una serie di polemiche, anche forti, che hanno caratterizzato l’intero anno e che hanno visto, da una parte, la stessa Uilm e dall’altra l’azienda, ma anche gli altri sindacati.
L’ad di Ast, Massimiliano Burelli
L’udienza E adesso pare proprio che il giudice abbia intenzione di andare a vedere come stanno davvero le cose, visto che ha fatto sapere che «a scioglimento della riserva, letti gli atti ed i documenti di causa, ritenute ammissibili e rilevanti le richieste istruttorie orali formulate dalle parti, ammette la prova per testi articolata nei rispettivi atti introduttivi con esclusione dei capitoli di prova vertenti su circostanze non contestate e/o valutative. Autorizza la produzione documentale richiesta dalle parti». Ed ha convocato le parti – «per sentire un teste per parte all’udienza del 6 dicembre, ore 10,30 e per sentire un ulteriore teste parte all’udienza del 18 gennaio 2017, ore 12».
Faccia a faccia Nell’udienza di martedì ed in quella di gennaio, insomma, si dovrà cercare di capire se c’è stato effettivamente ostracismo nei confronti della Uilm e, nel caso, se la responsabilità ricada sull’azienda o sulle altre organizzazioni sindacali.
