Terni, verde pubblico: si cambia. ‘Gestione ambientale’ del rifiuto. Sos per il personale

Martedì mattina confronto sulle modalità operative e le varie criticità. Lo stanziamento annuale sarà da 1,2 milioni

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di S.F.

Verde pubblico, appalto e modalità operativa, si cambia a Terni. Con una fase transitoria nel 2024, poi nel 2025 entrerà in gioco il ‘famoso’ global service di cui ormai si parla da mesi: del tema se ne è parlato martedì mattina in I commissione consiliare per chiedere lumi sul piano in essere e le varie novità previste. Lanciato un nuovo sos sul personale.

GIUGNO 2020, L’AGGIUDICAZIONE DELL’APPALTO QUINQUENNALE

L’ammodernamento

Il tema è noto e martedì è stato fatto il punto della situazione nelle varie declinazioni. Per farlo si sono presentanti l’assessore al verde pubblico Mascia Aniello – di fatto resterà in silenzio – e il funzionario con elevata qualificazione Federico Nannurelli che, dal pensionamento di Paolo Neri, ha ripreso in mano tutta la partita su questo fronte. Ed è lui ad aver dato delucidazioni sulle richieste partite dai consiglieri Roberta Trippini, Federica Mengaroni, Mirko Presciuttini (AP) e Danilo Primieri: «Si è in una fase – ha esordito il 51enne – di rielaborazione e ammodernamento, ora abbiamo concluso la complessa fase di aggiornamento del censimento delle aree verdi con mappatura generale». I numeri? 554 aree per una superficie di 757.110 metri quadrati, più ulteriori 89.426 mq di verde stradale. Rispetto ai 450 mila euro del 2018, Nannurelli ha puntualizzato che nel 2023 c’è stato un incremento fino a 707 mila euro per la gestione ordinaria e con il bilancio previsionale 2024-2026 tale cifra sale a quota 1,2 milioni di euro. Reiterato anche negli anni successivi. «Si somma poi la manutenzione straordinaria con un esborso nel 2024 per 2,2 milioni di euro». Per la forestazione diffusa ci sono invecd 150 mila euro.

«COMUNE, CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE»

Nannurelli e Aniello

Le criticità, i tagli e il personale all’osso

Una novità sostanziale ci sarà ad aprile 2025 in quanto scadrà l’appalto in essere con le cooperative (lo stanziamento generale complessivo è da 1,6 milioni di euro): «Per renderlo più efficiente – ha aggiunto il funzionario – abbiamo avviato due incrementi con l’utilizzo del ribasso (incidenza 184 mila euro)e  l’opzione del quinto d’obbligo per 253 mila euro. Ora i tagli d’erba per tutte le aree sono saliti a sette-otto l’anno». Le criticità tuttavia non mancano e in alcuni casi sono evidenti con l’arrivo della primavera: «Abbiamo completato al 95% il primo ciclo di tagli e abbiamo deciso di avviare in contemporanea il secondo per compensare lo sviluppo incontrollato della vegetazione». C’è stata la rimodulazione delle assegnazioni delle zone affidate alle singole cooperative in «base all’effettiva capacità dei singoli appaltatori». Il controllo sull’effettiva esecuzione? «Avviene con audit periodici a cadenza settimanale, ciò sta portando risultati soddisfacenti. Il Comune ha un ufficio del verde pubblico ridotto ai minimi termini per dotazione di personale, ci sono solo tre unità. Questo tipo di audit periodico consente comunque di mantenere in ordine anche la contabilizzazione».

BILANCIO 2023, LA SPINTA SUL VERDE

Le ulteriori assegnazioni e le sponsorizzazioni

In più circostanze sono state citate le carenze del contratto di appalto attuale (che è solo per il taglio del verde): «Non riguarda né le banchine stradali né la manutenzione dei giochi. Quindi sono stati fatti ulteriori assegnazioni di gare: 164 mila euro di accordo quadro – le parole di Nannurelli – per il patrimonio arboreo utile al piano di potatura straordinaria, più un altro da 269.620 euro per il verde stradale». In più i già citati 150 mila euro per la forestazione diffusa (grazie agli introiti della legge Bucalossi) e il conferimento ad Afor del budget da 366 mila euro per il controllo della stabilità degli alberi, gli abbattimenti, la rimozione dei rami e la manutenzione ordinaria delle attrezzature ludiche. Di mezzo anche il tema delle sponsorizzazioni (spesso in estate si è parlato di quelle di Unicusano per le rotatorie): «Sono state affidate quasi tutte le aree e in tutto valgono 523 mila euro». Breve cenno anche ai volontari ed ai patti di collaborazione (valore generale da 60 mila euro).

DICEMBRE 2023, CENSIMENTO DEL VERDE: AFFIDAMENTO MILANESE

Il nuovo appalto: global service

Nel 2025 ci sarà il nuovo modello di gestione con global service: «Sarà con contratto quinquennale – ha specificato il funzionario tecnico – con stanziamento annuale da 1,2 milioni di euro. Andrà ad assorbire tutte le attività individuate nel 2024 con gli accordi quadro e ci sarà autonomia gestionale da parte dell’aggiudicatario. Con mappatura online a disposizione dei cittadini per verificare lo stato dell’arte. Si potranno mandare segnalazioni e report fotografici grazie ad un gestionale». I tagli? «Non inferiore ad otto per singolo anno, il doppio rispetto alla situazione dell’appalto in essere». Focus inoltre sul patrimonio forestale: «Nuovo piano da approvare entro il 2024, sono 3.900 ettari che dobbiamo mettere a reddito. Può portare nelle casse del Comune 500-600 mila euro di introiti». Ed i privati che non fanno ciò che dovrebbero in termini di cura del verde? «Ci sono controlli in atto con la polizia Locale. Si procede prima con gli avvisi bonari, quindi sanzione amministrativa/pecuniaria e poi esecuzione in danno con recupero delle somme». I consiglieri hanno sollevato la problematiche delle competenze e del fatto che c’è chi è in difficoltà perché non si riesce a capire chi debba intervenire: «Su TerniGeo – la replica di Nannurelli – ci sono le mappature delle aree verdi, c’è scritto quali sono a gestione diretta del Comune, quelle sponsorizzate o di competenza altrui. Ci sarà poi un aggiornamento cartografico grazie ai voli aerei di cui si sta occupando la direzione ambiente».

I rifiuti

Infine un passaggio sui rifiuti solidi urbani: «Un problema, i parchi sono un ricettacolo. Nel nuovo appalto ci sarà la gestione ambientale: chi opera pulirà, raccoglierà i rifiuti  e li porterà a risulta. In parte verranno riutilizzati per la produzione di energia a biomassa». Tra un anno, con l’affidamento del global service attraverso gara europea, si avrà la risposta sull’efficacia del cambio di metodo.

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