Terrorismo in Umbria: «Rischio molto basso»

Lo dice l’Italian terrorism infiltration index 2018 di Demoskopika. Nel 2017 in Umbria 225 intercettazioni autorizzate dalle procure

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L’Umbria è una delle cinque regioni italiane con rischio ‘molto basso’ di potenziali infiltrazioni terroristiche nel territorio. Questo il risultato della nuova indagine condotta dai ricercatori di Demoskopika: l’Italian terrorism infiltration index 2018 piazza l’Umbria al quart’ultimo posto della graduatoria con un indice di rischio pari a 0,54, superiore solo a quello di Abruzzo, Molise e Basilicata.

L’indagine pone ai vertici della classifica Lombardia (punteggio massimo) Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna, le uniche collocate nella fascia ad ‘alto livello di potenziale infiltrazione terroristica’. Gli indicatori utilizzati per stilare la classifica sono le intercettazioni autorizzate, gli attentati avvenuti in Italia estrapolati dal Global terrorism database dell’università del Maryland, gli stranieri residenti in Italia provenienti dai primi cinque paesi nella top five del terrore creata dall’Institute for economics and peace (ovvero Iraq, Afghanistan, Nigeria, Siria e Pakistan) e il numero di visitatori dei musei italiani.

L’UNICO EPISODIO UMBRO DAL 2005 SECONDO IL GLOBAL TERRORISM DATABASE

L’allarme bomba del 7 gennaio 2016

Gli attacchi terroristici e i musei Dal 2005 gli attacchi terroristici – secondo il Global terrorism database – in Italia sono stati 68, sulla base di tre criteri: l’obiettivo politico, economico, religioso o sociale, l’obiettivo di raggiungere una platea più ampia di destinatari dell’intimidazione e la classificazione al di fuori delle tradizionali attività di guerra. Demoskopika segnala che, in tal senso, al comando della classifica c’è il Lazio con il 22,1% del totale (15 episodi), quindi Lombardia e Piemonte. L’Umbria? Un solo episodio (1,5%, quello relativo all’ordigno ritrovato a Ponte San Giovanni il 7 gennaio 2016), alla pari di Sardegna e Friuli Venezia Giulia. Al livello di visite dei musei invece l’Umbria è terz’ultima – dati 2017 – con 248 mila visitatori, battuta in negativo solo da Abruzzo (123 mila) e Molise (79 mila).

Le intercettazioni Demoskopika ha anche preso in considerazione i ‘bersagli’ per regioni, ovvero le utenze controllate – telefoniche, ambientali, telematiche ed informatiche – con procedimento autorizzato dalle procure italiane per indagini relative a reati di terrorismo, sia internazionale che interno: al top ci sono Lombardia, Lazio e Campania, mentre l’Umbria si posiziona tra le ultime sette con 225 ‘bersagli’ nel 2017 (il 2,1% sul totale).

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