Trasporti Umbria: «Fcu rischia la chiusura»

L’allarme lo lancia Marco Bizzarri, segretario generale della Filt Cgil regionale: «Sembra uno scenario possibile»

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Marco Bizzarri

L’allarme lo lancia Marco Bizzarri, segretario generale della Filt Cgil dell’Umbria: «Purtroppo, visto quanto emerso dall’ultima riunione con Umbria Mobilità, il rischio di una chiusura definitiva dell’esercizio vero e proprio della ex ferrovia Centrale Umbra, con conseguente totale dismissione del traffico ferroviario, isolamento dell’officina di Umbertide, impossibilità ad effettuare i servizi sulla Terni-L’Aquila, sembra uno scenario possibile».

I timori Per questo «è necessario riaccendere l’attenzione sulla vertenza ‘ex Fcu’, poiché sembra tangibile il rischio concreto di un nuovo duro colpo ai lavoratori interessati. Ad oggi infatti, pur restando sospeso il servizio commerciale, sulla linea transitano alcuni convogli destinati all’officina di Umbertide ed ai servizi su Rete Ferroviaria Italiana, inerenti alla Terni-L’aquila, ben pochi a dire il vero, ma comunque un numero che ha permesso di ricollocare almeno parte del personale interessato dalla sospensione del servizio ferroviario»

fcu ultimo treno Perugia Terni

L’ultimo treno Perugia Terni

Le ricollocazioni Bizzarri ripercorre anche la trattativa con Busitalia per il ricollocamento del personale in esubero: «Fin da subito l’azienda si è presentata al tavolo con una posizione di grande chiusura e ci sono voluti ben cinque incontri per trovare un’ipotesi di accordo, raggiunta anche grazie al senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo, destinando dunque il personale temporaneamente in esubero a mansioni diverse (guida autobus e verifica) o distaccandolo in aziende limitrofe con la salvaguardia di almeno una parte dei salari. Purtroppo al momento a pagare il prezzo più alto sono stati i sette lavoratori interinali impiegati presso l’officina di Umbertide, che a fine mese, a causa del mancato rinnovo del contratto, passeranno da una già difficile condizione di precariato a quella di disoccupazione vera e propria. Come organizzazione, vogliamo chiarezza sui processi in corso e non accetteremo ‘brutte sorprese’, si chiede inoltre un intervento delle istituzioni per salvaguardare le sorti di sette famiglie umbre, che rischiano ingiustamente di pagare il prezzo più alto».

 

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