Tredicenne schiaffeggiato in piazza: Castel Ritaldi ‘ostaggio’ di una baby gang

Sabato l’ultimo episodio, la sindaca: «Siamo in balia di ragazzini che vengono anche dai comuni vicini»

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Un intero paese in allerta per le baby gang: è quanto sta accadendo a Castel Ritaldi, comune di poco più di 3 mila abitanti, dove sabato un ragazzino di 13 anni sarebbe stato preso di mira da un paio di adolescenti, appartenenti a un gruppo più numeroso, che lo hanno fatto inginocchiare, in piazza, e poi preso a schiaffi. È stato l’intervento di un altro giovane poco più che ventenne a farli desistere. Un episodio – riportato martedì dal quotidiano Il Messaggero – non nuovo nel suo genere, tanto da far mobilitare anche l’amministrazione comunale e la politica locale.

L’intervento della sindaca

A prendere posizione è stata infatti la sindaca, Elisa Sabbatini. «Da qualche tempo – ha scritto in una nota pubblicata su Facebook – il capoluogo di Castel Ritaldi, è frequentato da alcuni ragazzi sotto i 14/16 anni del luogo e molti altri anche di età superiore che provengono anche dai comuni limitrofi creando situazioni poco piacevoli. Come discusso anche nell’ultimo consiglio comunale, questa amministrazione ha già intrapreso, da vari giorni, un’azione di coinvolgimento delle forze dell’ordine, che dopo i fatti di aggressione di un ragazzino dell’altro ieri (sabato, ndr) sono risultati insufficienti. Pertanto intendiamo intraprendere con urgenza un’azione più incisiva ed adeguata all’età dei ragazzi coinvolgendo, oltre all’arma dei carabinieri e alle forze di polizia, anche la scuola, le assistenti sociali, i genitori ed anche i consiglieri di minoranza…». La sindaca confida poi in chi vede certe azioni, cioè «che vengano chiamate le forze dell’ordine per impedire tali gesti. Dovere di tutta la comunità e in primo luogo nostro – conclude – adoperarsi per la sicurezza e la tranquillità di tutti».

L’appello delle minoranze

Dopo l’ultimo fatto è intervenuto anche il gruppo consiliare Siamo Castel Ritaldi, che rivolge anch’esso un appello a «istituzioni, carabinieri, forze di polizia e famiglie». «Da troppo tempo oramai – commenta – gruppi di ragazzini provenienti anche dai comuni limitrofi spadroneggiano nel nostro territorio, creando disagio e disordine. Riteniamo doveroso un impegno concreto nel contrasto di questa situazione con azioni repressive (se necessario) e formative ove e quando possibile. Non possiamo lasciare al caso la soluzione di questo problema che con l’arrivo della bella stagione tenderà sicuramente a peggiorare».

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