Trevi, riabilitazione: nuovi macchinari

Struttura intensiva neuromotoria: ecco strumento per la vibrazione muscolare ed innovativo sistema ad alta tecnologia per la riabilitazione dell’equilibrio e del cammino

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Un investimento di 150 mila euro per macchinari di ultima generazione per la struttura di riabilitazione intensiva neuromotoria di Trevi. A farlo è stata l’Usl Umbria 2 che, venerdì mattina, li ha inaugurati alla presenza dell’assessore regionale alla salute Luca Barberini: si tratta in particolar modo di uno strumento per la vibrazione muscolare e di un innovativo sistema ad alta tecnologia per la riabilitazione dell’equilibrio e del cammino.

Innovazione e potenziamento

A Trevi per l’occasione anche il sindaco Bernardino Sperandio, il direttore generale dell’Usl Umbria 2 Imolo Fiaschini, il direttore del dipartimento di riabilitazione Mauro Zampolini e il responsabile della struttura complessa di riabilitazione intensiva neuromotoria Silvano Baratta. «Continua il percorso di innovazione della sanità umbra, anche con il potenziamento – le parole di Barberini – della riabilitazione di Trevi che rappresenta un polo di eccellenza. Le nuove attrezzature faciliteranno il lavoro degli operatori sanitari e la qualità delle prestazioni a favore dei pazienti, accelerando il percorso di recupero delle funzioni neuromotorie. Questa iniziativa – ha proseguito – rafforza la vocazione alla riabilitazione di questo territorio, caratterizzato dalla presenza del centro di Trevi e della rinnovata struttura di Cascia, riaperta qualche giorno fa a due anni dal sisma del 2016. Una rete di servizi e di competenze di grande qualità, in sinergia utili a tutto il territorio regionale e non solo, vista la grande capacità attrattiva extra regionale sempre avuta da queste realtà, che si integrano con altre le altre presenti su territorio umbro».

Risonanza e riabilitazione

Fiaschini ha sottolineato che «nel giro di pochi mesi, d’intesa con la Regione, abbiamo mantenuto l’impegno al potenziamento del centro di riabilitazione di Trevi, con un investimento notevole che rende questa struttura ancor più all’avanguardia, sia sul fronte tecnologico sia per la professionalità e l’umanità degli operatori». Zampolini ha invece evidenziato che «i nuovi strumenti consentono di tracciare, in pochi minuti, attraverso una sorta di risonanza, un profilo del cammino e dalla stazione eretta del paziente per diagnosticare subito i problemi e permettere una riabilitazione personalizzata e quindi più efficace. Questo sistema può essere usato non solo per chi è molto malato, ma anche per mantenere la salute delle persone. L’obiettivo è infatti aprire le porte del centro di riabilitazione alla popolazione, magari in ore serali, quando i macchinari non vengono utilizzati per quanti sono ricoverati. Le nuove apparecchiature saranno utilizzate anche per la ricerca, con l’università di Perugia, altre realtà universitarie e centri di riabilitazione nazionale». Infine Baratta: «Il centro di riabilitazione di Trevi segue da tempo un percorso di innovazione tecnologica, che lo rende un’eccellenza nella sanità umbra. Questi nuovi macchinari non si sostituiscono alla figura del fisioterapista, ma ne valorizzano il lavoro consentendo di applicare metodologie – ha concluso – più efficaci nei percorsi riabilitativi».

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