Turismo a Terni, si tenta di ‘fare squadra’

Giovedì pomeriggio Confartigianato imprese Terni ha organizzato un incontro per discutere delle strategie per lo sviluppo del territorio

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di Fra.Tor.

«Sottolineare come il turismo sia una delle priorità che abbiamo individuato per lo sviluppo del nostro territorio». Questo l’obbiettivo dell’incontro che si è svolto giovedì pomeriggio nella sede di Confartigianato imprese Terni, dal titolo appunto ‘Imprese e turismo. Un patto per lo sviluppo del territorio’.

Il turismo e l’artigianato

Un appuntamento «importante – ha sottolineato il presidente di Confartigianato imprese Terni, Mauro Franceschini – non solo per le imprese turistiche, ma per sottolineare come l’artigianato possa valorizzare il percorso turisitico e come il flusso turistico possa portare un valore all’artigianato del territorio». Franceschini ha, infatti, ricordato «la recente convenzione siglata con l’associazione Borghi più belli d’Italia in Umbria per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Umbria e per la promozione del territorio nazionale».

«Investire sulle persone»

Nel nuovo panorama che caratterizza il turismo, secondo Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico, «lo strumento più efficace è l’accoglienza intesa come markting. Fino ad oggi la maggior parte delle istituzioni in Italia si è mossa facendo attività di carattere promozionale, come stampare depliant, aprire siti web o partecipare alle fiere. Questi strumenti però, col tempo, si sono logorati; mentre invece il consiglio di un amico, di un parente, oppure la recensione che noi scriviamo sulle piattaforme online hanno mantenuto e, anzi, sviluppato ulteriormente la loro capacità di ‘condizionamento’ della domanda turistica. L’investimento più importante è quindi quello sulle persone».

Il turismo e la cultura

Tre sono i prodotti che l’Umbria può mettere a disposizione del mercato turistico, secondo il vicepresidente della Regione Umbria Fabio Paparelli: «Il paesaggio, che è la principale risorsa naturale, gli eventi culturali e l’Umbria come crocevia dei cammini spirituali e religiosi, un viaggi attraverso i borghi. Lavorare sulla domanda individuale significa puntare sull’esperienza delle persone e noi come regione possiamo fare molto nei mercati turistici. Ci siamo incamminati sulla strada del cambiamento e abbiamo introdotto un elemento d’innovazione, un masterplan del turismo con l’obiettivo di mettere in atto serie di azioni che vogliono fare dell’Umbria una destinazione turistica d’eccellenza».

Nuovo patto territoriale

«Il nostro territorio si sente, o lo è, un po’ figlio di un Dio minore in ambito turistico e culturale», ha evidenziato nel suo intervento il vicesindaco del Comune di Terni con delega al turismo Andrea Giuli. «Questo un po’ per questioni oggettive, ma anche per questioni che attengono ad una scarsa propensione di questo territorio a fare squadra quando si tratta di affrontare sfide importante. La prima scommessa, dopo quella su noi stessi quindi, è quella di creare un nuovo patto territoriale per lo sviluppo del turismo: penso ai musei, agli eventi, al cinema, con precise strategie di marketing. Sì le persone, ma anche il brand, il marchio e tutte le tecniche di comunicazione per incentivare i visitatori». Per l’assessore i Comuni del territorio, quindi, «possono e devono parlarsi, progettare e mettere in campo piccoli fattori come la viabilità, la cura del verde, la cartellonistica, l’informazione sul web e adeguate strutture ricettive».

«Riconvertire il territorio a qualcosa di diverso»

Una decina di anni fa, secondo Giuseppe Flamini, presidente della Camera di commercio di Terni, «non si sarebbe mai pensato di instaurare un discussione sul tema turismo in questo territorio. Il contesto, infatti, è totalmente cambiato. Pian piano, forse con molto ritardo, abbiamo capito che questa città non poteva più pensare di puntare solo su quella che per decenni è stata la materia prima del sostentamento: l’industria. Abbiamo urgete bisogno di riqualificarci e riconvertire il territorio a qualcosa di diverso. Guardiamo al percorso che stiamo portando avanti per la denominazione Igp del pampepato ternano: un percorso condiviso che sta dando i suoi frutti, un classico esempio di sinergia che è quella che occorre per portare a casa dei risultati».

Borghi accoglienti per il turismo

«Ottima intuizione – secondo Fiorello Primi, presidente nazionale Borghi più belli d’Italia – quella di sottoscrivere un protocollo con Confartigianato per valorizzare il turismo ripartendo dalle botteghe artigianali. Rivitalizzare un borgo significa riportare il lavoro, perché un borgo è bello se vediamo i panni stessi alla finestra, gli anziani che si riuniscono e raccontano la storia. Sono cose che rimangono nella mente del turista e del visitatore. Questa esperienza che inizia in Umbria, per essere estesa anche in tutto il resto d’Italia, aiuterà la gente a vivere bene nel borgo e il turista che entrerà troverà un luogo accogliente e sarà un po’ come entrare nelle case delle persone».

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