«Tutor fuorilegge»: sentenza a Terni

Il giudice di pace di Terni ha annullato un verbale emesso per eccesso di velocità lungo l’A1. Possibile l’effetto-domino

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Il tribunale di Terni – in particolare il giudice di pace – mette in discussione il sistema ‘Tutor’ che monitora la velocità media dei mezzi che transitano lungo le autostrade italiane, in particolare nei tratti caratterizzati da tassi di mortalità superiori alla media.

La sentenza E’ dello scorso 8 febbraio la sentenza con cui il giudice di pace di Terni ha annullato un verbale emesso nei confronti di un automobilista che lungo l’A1, fra i caselli autostradali di Magliano Sabina e Orte, aveva spinto un po’ troppo il piede sull’acceleratore.

Tesi accolta L’avvocato Marco Ripamonti del foro di Viterbo ha visto riconosciuta dal tribunale la propria tesi, secondo la quale l’omologazione del sistema Tutor – tecnicamente detto Sicve – avvenuta nel 2004 con decreto dirigenziale del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel 2010 sarebbe stata ‘ceduta’ irregolarmente da Autostrade per l’Italia alla società Autostrade Tech, quest’ultima società direttamente derivata dalla prima.

Gli effetti La sentenza rischia di produrre un effetto a cascata in tutta Italia, tanto sui verbali non ancora notificati quanto su quelli ancora non pagati – possibile oggetto di impugnazione – anche se i ministeri competenti, attraverso l’avvocatura dello Stato, andranno sicuramente in appello per ottenere la riforma della sentenza emessa a Terni. Attualmente il controllo della velocità tramite Tutor è attivo su oltre 2.500 chilometri di carreggiate, pari a circa il 40% della rete del gruppo Autostrade per l’Italia.

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