Umbria, la Forestale chiude con il ‘botto’

Dal 1° gennaio il Corpo confluirà nell’Arma dei carabinieri. Oltre 650 i reati accertati nel 2016 e tante indagini messe a segno

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nuovo-distintivo-forestaleIl comandate regionale Guido Conti mostra le foto del nuovo distintivo, quello che dal 1° gennaio sarà sulle divise del Corpo forestale, dopo l’accorpamento con i carabinieri. I saluti di Natale, quest’anno, sono anche l’ultima conferenza stampa con la divisa grigia, che nel 2017 diventerà nera. Perché la Forestale, assieme al Noe, confluirà nel ‘Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare’, struttura dell’Arma dei carabinieri.

Il bilancio Il 2016 della Forestale dell’Umbria si conclude con 35 mila controlli, 650 reati accertati, 21 arresti e 40 sequestri. Sono state scoperte frodi per oltre 100 milioni di euro ed elevate 1.800 sanzioni amministrative per un totale di un milione e 700 mila euro. Il campo di azione del Corpo va dai controlli sul benessere animale allo smaltimento dei rifiuti, dalla sicurezza agroalimentare alla tutela dei boschi. Solo per i prodotti fitosanitari considerati ‘pericolosi’ in agricoltura, sono state comminate sanzioni amministrative per 237 mila euro.

Le maggiori operazioni Ma le attività più degne di nota del 2016 – ha sottolineato il comandante Conti in conferenza stampa – sono quattro. Due di queste ruotano intorno all’acciaio. L’operazione ‘Acciaio d’oro’, del giugno 2016, ha portato a sei arresti per il furto di circa 80 tonnellate di acciaio presso il Centro di finitura Ast di Terni. L’indagine ‘Acciaio sporco’ invece, in agosto, si è conclusa con sette arresti per una truffa ai danni dell’azienda di viale Brin, ad opera del principale fornitore di acciaio inox. Sette arresti tra Umbria e Abruzzo anche nel corso dell’indagine sui lavori per la ricostruzione del post terremoto de L’Aquila, denominata ‘Earthquake’, che ha visto coinvolti anche importanti imprenditori perugini.

Gesenu Particolare attenzione merita l’ultima operazione in ordine di tempo, ‘Spazzatura d’oro’. Le indagini, com’è noto, hanno accertato gravi reati ambientali ad opera delle società di gestione dei rifiuti in Umbria con profitti illeciti per circa 27 milioni di euro. Gli interrogatori sono tuttora in corso, anche in queste ore.

In giornata il servizio completo

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