Umbria Mobilità, accuse e indagati

La magistratura mette sotto la lente l’attività svolta negli anni 2011 e 2012: le ipotesi sono truffa aggravata e falso

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Le ipotesi di reato sulle quali si indaga sono pesanti: falso e truffa aggravata. Polizia e Guardia di Finanza, sotto il coordinamento del Pm Emanuela Comodi, avrebbero messo nel mirino – con relativa iscrizione nel registro degli indagati – cinque persone, tra cui l’ex amministratore delegato di Umbria Mobilità, Franco Viola e l’attuale presidente, Lucio Caporizzi.

Le indagini Gli inquirenti vogliono capire – inutile ricordare, ma è meglio farlo, che l’iscrizione nel registro degli indagati spesso è un atto dovuto – come ha funzionato il meccanismo che ha determinato l’asegnazione di contributi utilizzati per chiudere alcuni ‘buchi’ di bilancio. Per fare chiarezza sono stati acquisiti documenti – e anche dei personal computer – nella sede di Umbria Mobilità ed in quelli della Regione.

I documenti  Sarebbero soprattutto le operazioni svolte negli anni 2011 e 2012 ad essere oggetto di attenzione da parte della procura della Repubblicala, che vuole chiarire anche i rapporti tra la SpA nata nel 2010 con la fusione tra Fcu, Apm, Atc e Ssit e la Ishtar.

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