Umbria, vaccinazioni: «Atto responsabile»

L’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, illustrando il ‘Piano regionale’: «Vaccinarsi è un atto di prevenzione e un gesto di solidarietà verso la comunità»

Condividi questo articolo su

«Le vaccinazioni rappresentano un’opportunità di salute in più non solo per se stessi, ma per la comunità nel suo complesso. Vaccinarsi quindi, è un atto di responsabilità e un gesto di solidarietà». Questo il messaggio lanciato lunedì mattina a Perugia dall’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, presentando le azioni e le finalità del ‘Piano regionale vaccinazioni’.

«Non abbassare la guardia» All’incontro è intervenuto il dirigente dell’area prevenzione della Regione Umbria, Gianni Giovannini, che ha messo in risalto come, «pur essendo l’Umbria per copertura vaccinale, in particolare per le vaccinazioni previste in età pediatrica, collocata in un’ottima posizione tra le Regioni italiane, occorre in assoluto non abbassare la guardia, visto che la soglia raccomandata dall’organizzazione mondiale della sanità di copertura vaccinale è del 95% dei nuovi nati, in modo da proteggere indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non si possono vaccinare».

Alcuni numeri L’assessore Barberini, dati alla mano, ha reso noto che sul tema la comunità umbra dimostra sensibilità. «La copertura media a livello nazionale per poliomielite è del 93,4% – ha riferito -, mentre in Umbria è stato raggiunto il 93,9%. Così come per morbillo, parotite e rosolia il dato medio nazionale dell’85,3%, nel territorio regionale è superato con l’87,5% di vaccinati. Ciò, ad esempio nel caso della rosolia, ha determinato una riduzione drastica della malattia e nessun caso di rosolia congenita in Umbria negli ultimi anni».

«Allarmismi privi di fondamento» A livello nazionale, però, «è stata registrata una diminuzione della copertura vaccinale. Le motivazioni di questa tendenza trovano una spiegazione nel fatto che, sull’opportunità di vaccinarsi e, soprattutto di vaccinare i bambini – ha spiegato l’assessore -, circolano notizie e informazioni che generano allarmismi e che sono prive di qualsiasi fondamento scientifico. Inoltre, è diminuita la percezione del rischio verso quelle patologie che sono drasticamente ridotte o non più presenti in Italia, trascurando che ciò avviene proprio grazie alle vaccinazioni. È il caso della poliomielite non più presente in Italia grazie alle vaccinazioni, ma non ancora debellata nel mondo. L’attenzione invece aumenta verso gli eventi avversi temporalmente collegati alla vaccinazione».

Malattie infettive Di conseguenza, secondo Barberini, «non possiamo sentirci al sicuro dal rischio emergenza o riemergenza di malattie infettive, anche se eliminate o al momento sotto controllo perché, va ricordato, che è possibile controllare, eliminare o eradicare alcune malattie infettive proprio grazie alle vaccinazioni. A tal fine, con il ‘Piano regionale’, in piena coerenza con quello nazionale, la Regione si propone di promuovere a 360 gradi l’adesione consapevole alle vaccinazioni tramite l’azione sinergica dei diversi operatori sanitari delle Usl, pediatri di libera scelta e medici di medicina generale e una campagna di comunicazione rivolta alle famiglie con un’informazione puntuale in materia».

Vaccinazione antinfluenzale Nel corso dell’incontro l’assessore Barberini, dopo aver ricordato che è stata avviata la campagna per la vaccinazione antinfluenzale e che in Umbria la copertura per questo tipo di vaccino è del 17,9% contro il 13,9 a livello nazionale, ha reso noto che «il 62,2% degli umbri che fanno l’antinfluenzale ha più di 65 anni. Attualmente è gratuito per le persone sopra i 65 anni e per coloro che soffrono di particolari patologie e in alcuni casi il medico curante può somministrare il vaccino a domicilio. Si sta valutando di estendere il beneficio ai residenti nelle zone colpite dal sisma, insieme ad altre azioni già previste subito dopo il terremoto».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli