Umbria,poste a rischio: decide il Tar del Lazio

Sarà il tribunale amministrativo con sede a Roma a decidere sul futuro dei dieci sportelli umbri che Poste Italiane vuole chiudere

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Un problema di ‘competenze’: a decidere sul destino dei dieci uffici postali umbri ‘a rischio’ sarà il Tar del Lazio. La palla passa al tribunale amministrativo con sede a Roma, dopo che i legali di Poste Italiane – nell’udienza di mercoledì mattina – hanno sollevato un’eccezione di ‘incompetenza’ da parte del Tar dell’Umbria.

Stop chiusura Quest’ultimo, attraverso il proprio presidente Cesare Lamberti, lo scorso 4 settembre aveva ‘stoppato’ la chiusura dei dieci uffici – Castel Ritaldi, Annifo, Capodacqua, Sant’Egidio, Villastrada e Collazzone – in provincia di Perugia – e Collestatte, Sugano, Capitone e Melezzole in quella di Terni – accogliendo l’istanza dei legali nominati dai Comuni interessati.

Si va avanti «I Comuni umbri – spiegano l’assessore regionale Antonio Bartolini e il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – ripresenteranno i propri ricorsi dinanzi al Tar del Lazio, fermo restando l’impegno di Poste Italiane, ribadito dai legali, a non chiudere gli uffici presenti in Umbria fino al pronunciamento del tribunale. Si tratta di una decisione importante ed apprezzabile che consentirà di mantenere operativi i servizi finora erogati, in attesa della decisione dei giudici amministrativi. Ciò concorre a costruire un clima positivo attorno alla definizione di scelte così importanti per molti cittadini umbri e per l’intera comunità regionale. Un clima – concludono l’assessore e il presidente di Anci Umbria – che, anche grazie alla posizione assunta in merito dalla Regione e dall’Anci, ha concorso alla riapertura della trattativa al ministero e ad un nuovo confronto tra Poste e Regioni, così come annunciato la scorsa settimana dal sottosegretario alle comunicazioni Antonio Giacomelli».

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