Una mostra su Nera Marmora a cento anni dalla morte

Terni – L’evento dal 12 al 14 aprile all’Archivio di Stato

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L’Archivio di Stato di Terni, all’interno di un programma di manifestazioni legate al centenario della morte della concittadina, soprano Nera Marmora, che ha contribuito a far conoscere la città di Terni in Europa e nel mondo, inaugurerà il 12 aprile una mostra documentaria – allestita fino al 26 aprile – in collaborazione con l’associazione culturale Principia, a testimonianza dell’attività artistica di questa donna. All’evento, coordinato dalla direttrice dell’Archivio di Stato Letizia Salvatori, interverranno il direttore del conservatorio ‘Briccialdi’ Roberto Antonello, la direttrice della Biblioteca comunale di Terni Franca Nesta, il presidente dell’associazione culturale ‘Principia’ Alberto Cagnoli e il ricercatore Daniele Di Lorenzi.

L’attività artistica

«L’Archivio di Stato di Terni conserva un complesso di documenti che testimoniano la prima professione di maestra elementare di Gina Palmucci, alias Nera Marmora – racconta la direttrice Letizia Salvatori – affatto amata dalla donna, contrariamente alle aspirazioni familiari. Sono provate le sue assenze dalla scuola per formazione e spettacolo teatrale, per esibizioni liriche. Questa prima parte documentaria è completata da attestazioni specifiche dell’attività lirica, allargatasi in tutto il mondo, conservate nel fondo Bruno Cagnoli, autore del libro ‘Soprano Nera Marmora’, figlio adottivo ternano, intellettuale carico di passioni, in particolare quella del teatro lirico. Il Fondo Cagnoli è conservato presso la Bibliomediateca di Rovereto, dove l’autore ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, per seguire il padre nel proprio lavoro. L’Archivio di Stato di Terni ha chiesto un prestito documentario sul soprano, per far sì che nella comunità ternana rimanga un ricordo di spessore dell’artista concittadina e venga completato il percorso storico documentario presente nel territorio. L’ultimo discendente di Nera Marmora a Terni, con estrema generosità, ci consentirà di esporre infine i ricordi più cari dell’attività lasciati da questa grande e talentuosa concittadina alla famiglia di origine».

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