USA, polizia violenta: scoppia il caso dello studente spoletino Matteo Falcinelli

Miami – Il fatto risale a febbraio. QN pubblica il video acquisito dagli avvocati della famiglia. La denuncia della madre

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Matteo Falcinelli

Video Quotidiano Nazionale

Il fatto risale alla notte tra il 24 e il 25 febbraio scorsi ed a raccontarlo esclusiva, nella serata di sabato, è il Quotidiano Nazionale con un articolo a firma delle umbre Erika Pontini e Sara Minciaroni. Un ragazzo originario di Spoleto, il 25enne Matteo Falcinelli, ex calciatore del Foligno, è stato arrestato a Miami (Stati Uniti) dove si trovava – da oltre tre anni, come affermato dal sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, all’Ansa – per frequentare un master alla Florida International University (Biscayne Bay Campus). Una volta fermato fuori da un locale notturno da cui era stato allontanato, avrebbe avuto un diverbio con la polizia a cui hanno fatto seguito le violenze documentate dalle immagini registrate dalle bodycam degli stessi agenti e acquisite dalla famiglia del giovane lo scorso 12 aprile, attraverso i propri legali.

IL VIDEO DEI MLATRATTAMENTI SU MATTEO FALCINELLI – QUOTIDIANO NAZIONALE

Incaprettato per 13 minuti

Falcinelli è finito in manette dopo una notte in un locale e qualche bicchiere di troppo. Nel video si vede chiaramente l’azione violenta dei quattro poliziotti che lo bloccano e ammanettano – con la faccia spinta sull’asfalto e un ginocchio a premere sul collo – e poi lo portano via. Nella stazione di polizia di North Miami il ragazzo viene sottoposto all’hogtie restraint – ovvero viene ‘incaprettato’, trattamento solitamente riservato agli animali da immobilizzare – e gli agenti, dopo aver legato con una cinghia i piedi alle manette, iniziano a tirare. Matteo Falcinelli, scalzo e inoffensivo, implora a lungo la polizia ma viene lasciato in quello stato per oltre 13 minuti.

Il dramma

Nel corso del processo a cui è tato sottoposto, Matteo Falcinelli – rilasciato su cauzione due giorni dopo il fatto, grazie ai soldi raccolti da alcuni amici – ha ottenuto l’ammissione al ‘pre trail intervention’, un programma rieducativo disposto dal giudice e accettato dal 25enne in cambio della decadenza dei capi di imputazione di cui è accusato: resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto e violazione di domicilio. Concluso l’iter giudiziario, la famiglia del giovane spoletino – in particolare la madre Vlasta Studenicova – ha inteso denunciare la vicenda con un’intervista al Quotidiano Nazionale: «Sono pronta a incatenarmi, quello che hanno fatto a Matteo (ricoverato in ospedale una volta scarcerato e che avrebbe anche tentato di togliersi la vita, ndR) non deve succedere mai più», ha detto.

Piccolotti (AVS): «Il governo si faccia sentire»

«Nel leggere il racconto della mamma del giovane di Spoleto, Matteo, trattato in quel modo a Miami, sono inorridita». Ad affermarlo è la parlamentare umbra di Alleanza Verdi Sinistra, Elisabetta Piccolotti: «A lei e alla sua famiglia va la nostra solidarietà. Ma come è mai possibile che nel terzo millennio – prosegue la deputata rossoverde – possano accadere episodi simili da parte di forze dell’ordine, nel più completo disprezzo dei diritti umani e della dignità delle persone? Ora si faccia chiarezza fino in fondo e il governo italiano, a cui presenteremo un’interrogazione in parlamento, sostenga la famiglia e si faccia rispettare dalle autorità Usa nell’individuazione dei responsabili di un trattamento così degradante e inaccettabile».

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