Usl 2, gara per la gestione dei servizi socio sanitari: «Siamo preoccupati»

Federsolidarietà e Legacoopsociali Umbria: «Gara al massimo ribasso, le imprese non devono presentare il progetto tecnico»

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Nei giorni scorsi la Usl Umbria 2 ha pubblicato una gara per la gestione di tutti i servizi socio sanitari sino ad ora gestiti dalla cooperazione sociale in tutta la provincia di Terni, Spoleto, Foligno e Valnerina. «La gara presenta numerosi elementi critici che avranno un impatto sulla qualità dei servizi, sulla continuità degli stessi e sui diritti dei lavoratori sociali che negli ultimi 18 mesi sono stati in prima fila nel fronteggiare l’emergenza pandemica garantendo ai cittadini la continuità dei servizi di welfare», evidenziano le centrali cooperative di Federsolidarietà Umbria e Legacoopsociali Umbria.

«Gara al massimo ribasso»

Carlo Di Somma, presidente di Federsolidarietà Umbria, afferma che «la gara è nei fatti una gara al massimo ribasso in quanto la Usl 2 non chiede ai partecipanti elementi qualitativi che permettono di valutare la qualità delle imprese e la qualità del progetto. Per essere chiari nella gara il progetto tecnico organizzativo dei servizi che dovranno essere gestiti non è proprio richiesto. Quindi la competizione tra chi parteciperà sarà centrata solo sul prezzo, e quindi sul ribasso che le imprese effettueranno, questo in servizi in cui il costo del lavoro incide per il 90% sul totale dei costi di produzione. In sostanza la Usl 2 ha pubblicato una gara dove vincerà il soggetto che pagherà meno i lavoratori».

«Nessun obbligo di sopralluogo e durata di 6 mesi»

«Questa gara inoltre – aggiunge Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali Umbria – presenta ulteriori elementi molto preoccupanti che rischiano di compromettere la qualità dei servizi socio sanitari della nostra regione, danneggiando tutti i cittadini. Tra questi vogliamo segnalare due aspetti che riteniamo estremamente critici: in primo luogo la gara non prevede nemmeno l’obbligo del sopralluogo nei luoghi di erogazione dei servizi per chi intende partecipare, quindi un’impresa di Milano o di Napoli potrà candidarsi a gestire i servizi a favore delle persone disabili o anziane in Umbria senza nemmeno conoscere dove questi servizi dovranno essere erogati; un secondo aspetto che riteniamo molo grave è che la gara dura solo 6 mesi, rinnovabili al massimo per ulteriori sei mesi. Quindi con questa gara, che coinvolge centinaia di lavoratori sociali e migliaia di cittadini utenti la Usl 2 introduce una pessima prassi che produrrà nel prossimo anno la rotazione di centinaia di lavoratori sociali compromettendo il rapporto che si instaura nel tempo tra le famiglie e gli operatori stessi».

Strumenti idonei

Con questa gara la Usl 2, continuano le centrali cooperative, «non solo non riconosce il lavoro fatto dalle centinaia di operatori sociali che in questi mesi sono stati in prima linea, insieme agli operatori pubblici, nel contrastare la pandemia ma scambia il rispetto formale delle procedure per la ricerca dell’efficacia e della qualità dei servizi di welfare, con la ricerca del massimo risparmio. Mentre può essere efficiente effettuare una gara di sei mesi, senza offerta tecnica, per selezionare il fornitore delle siringhe in un ospedale le evidenze nazionali ed internazionali ci dicono che è sicuramente inefficiente ed inefficace utilizzare la stessa procedura per selezionare i soggetti che gestiscono servizi di welfare e quotidianamente entrano nella vita di migliaia di cittadini. La Usl 2 – concludono Bernardoni e Di Somma – non sta acquistando siringhe ma servizi complessi è per questo motivo che chiediamo di utilizzare strumenti idonei a garantire la qualità e la continuità dei servizi di welfare ed i diritti dei lavoratori sociali».

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