Usl2 e progressioni: «Uil non ha firmato»

Sandro Peciarolo: «Anche la Cisl Fp non ha siglato l’accordo. Chiediamo che l’azienda riapra il confronto e che riprenda in considerazione le nostre proposte»

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Sulla pre-intesa relativa all’accordo integrativo per la progressione economica del personale del comparto sanità della Usl Umbria 2 per il biennio 2015-2016, non c’è la firma di Uil Fpl (Federazione poteri locali). All’incontro che si è svolto venerdì 18 dicembre tra tutte le organizzazioni sindacali di categoria, Rsu e azienda, Uil Fpl Perugia-Umbria, ha, infatti, ritenuto iniquo il metodo che si intende utilizzare per valutare a chi possa essere applicato il passaggio di fascia economica.

Limitatezza dei fondi «Le risorse disponibili – ha dichiarato Sandro Peciarolo, segretario di Uil Fpl Perugia-Umbria – consentono soltanto al 75% del personale avente diritto, di poter godere della progressione prevista dal contratto nazionale. In pratica, a circa 1.700 dipendenti, sui circa 2.200 lavoratori complessivi. Siamo consapevoli della limitatezza dei fondi, ma contiamo di poter garantire questi diritti a tutti nel 2016».

Graduatorie L’unico aspetto «che riteniamo sbagliato del documento che ci è stato sottoposto è che, per valutare l’intera carriera di una persona, si voglia utilizzare una graduatoria realizzata per la distribuzione degli incentivi per il 2014. L’istituto degli incentivi è, infatti, legato alla valutazione sul singolo anno. In quel dato periodo potrei aver avuto dei problemi personali ed essere stato costretto ad assentarmi dal lavoro per dei mesi. Quindi, avrei una valutazione più bassa rispetto, magari, a colleghi anche meno bravi di me. L’esame di un singolo anno diverrebbe, in pratica, il metodo per valutare tutta la vita lavorativa. E questo non è accettabile».

Elementi non considerati «Avevamo anche proposto degli elementi di riequilibrio – ha commentato Peciarolo – che, se all’inizio sembrava potessero essere accettati, alla fine non sono stati presi in considerazione. Tra le altre cose, avevamo chiesto che la ripartizione dei fondi non avvenisse secondo le tre graduatorie previste: sanitari, amministrativi e tecnici. Siccome il costo della fascia è diverso tra i tre profili, infatti, potrebbe accadere che in un singolo comparto rientrino nella graduatoria tutti gli operatori e in un altro la metà».

Riaprire il confronto «Anche la Cisl Funzione pubblica si è astenuta dal firmare», ha spiegato infine Sandro Peciarolo. «Gran parte dei lavoratori della Usl Umbria 2, quindi, non condivide il percorso intrapreso. Chiediamo, perciò, che l’azienda riapra il confronto e che riprenda in considerazione le nostre proposte».

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