Vaccinazioni docenti sospese anche giovedì «ma non le annullate»

Stop Astrazeneca. Al centralino chiariscono: «Anche se non avete ricevuto sms, inutile presentarsi, ma non annullate la prenotazione per non perdere la priorità»

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Senza alcuna comunicazione, molti insegnanti prenotati per il vaccino Astrazeneca per giovedì non sanno ancora cosa fare. C’erano prenotati in questi giorni 14.483 operatori scolastici e 353 appartenenti alle forze di polizia. Per stragrande maggioranza, hanno ricevuto una comunicazione via sms. Ma tanti altri non sanno cosa fare.

Le risposte del centralino: «Non venite»

L’unica opzione è chiamare il numero verde – non  a caso intasato in queste ore – per saperne di più. Ai fortunati che, dopo lunghe attese, riescono a parlare con un operatore viene risposto che «le vaccinazioni Astrazeneca sono sospese fino a giovedì compreso» e quindi di non presentarsi. Non è necessario annullare la prenotazione. Anzi, è vivamente consigliato non annullarla, «per non perdere la priorità acquisita», dicono gli operatori, usando una formula tipica delle segreterie telefoniche. 

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Ci si sposta verso gli ottantenni

Dopo il blocco delle vaccinazioni con AstraZeneca, la Regione prosegue comunque il piano vaccinale con i vaccino Pfizer e Moderna, in attesa delle indicazioni di Aifa e Ema: «Questo passaggio è stato deciso per garantire un intervento di massa e implementare l’attività vaccinale anche in questa fase in cui la vaccinazione con AstraZeneca ha subito un arresto», ha dichiarato il commissario Massimo D’ Angelo.

A discrezione dei medici

«Abbiamo avviato un confronto con i medici di medicina generale per coinvolgerli nella vaccinazione dei 70 -79 anni. I medici potranno inoltre valutare interventi vaccinali su una fascia importante della popolazione come è appunto quella delle persone estremamente vulnerabili che si sta procedendo ad individuare nominalmente, eleggibili alla vaccinazione con dosi di Moderna anche a domicilio, solo nei casi in cui queste persone non riescano a spostarsi dalla propria abitazione». Prevista nei prossimi giorni – il 20 marzo – la consegna di nuove dosi Modena. Già arrivate invece le 16mila Pfizer.

Giovedì il verdetto, ma intanto l’Ema assicura

In attesa del verdetto sui possibili rischi connessi all’assunzione del vaccino Astrazeneca, previste per giovedì, l’Ema, l’agenzia internazionale del farmaco, sottolinea che non ci sono indicazioni che possano far intravedere una correlazione con casi di trombosi denunciati negli ultimi giorni. Il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha fatto sapere che l’impatto di tale sospensione può valutarsi in 200 mila vaccinazioni in meno: «Il rallentamento potrà essere riassorbito nell’arco di un paio di settimane, anche grazie all’incremento della quantità del vaccino Pfizer». Intanto le dosi Astrazeneca sono in frigo.

Altri tre casi in Spagna

Il ministero della Salute spagnolo ha reso noto che sta indagando su tre casi di persone che hanno sofferto di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, una delle quali, un insegnate di 43 anni di Marbella, è morta. Lo riferisce il quotidiano El Pais online, ricordando che in Spagna sono state inoculate quasi un milione di dosi del siero di AstraZeneca. L’ Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari (Aemps) sottolinea che tali casi possono verificarsi anche nella popolazione generale. La nota del ministero afferma tuttavia che «i tre casi hanno la particolarità che gli eventi trombotici sono stati associati ad una diminuzione del numero di piastrine nel sangue e questo può suggerire una attivazione anormale del sistema di coagulazione che sarebbe associata a questa formazione di coaguli in posizioni che non sono le più comuni». L’ Aemps ha riferito che, insieme al resto delle agenzie di regolamentazione e all’ Ema (Agenzia Europea dei Medicinali), sta raccogliendo maggiori informazioni e svolgendo un’ indagine esaustiva per scoprire se, oltre ad avere un rapporto temporaneo con somministrazione del vaccino, esista una possibile relazione causale. La Spagna è tra i quindici paesi europei che hanno temporaneamente sospeso la vaccinazione con AstraZeneca.

«Fare test coagulazione a chi ha fatto vaccino»

«Guardando i numeri, sono quasi certa (e dico quasi solo perché il dubbio è il mio mestiere) del fatto che non ci sia un rischio generale di tromboembolismo legato al vaccino AstraZeneca ma non credo che alla gente basti che io, i miei colleghi o i politici ripetiamo che il vaccino è sicuro. Perché allora non fare un prelievo alle persone che abbiamo vaccinato nei giorni scorsi e analizzare lo stato coagulativo? Allora, con dati alla mano, potremmo dire che non ci sono alterazioni indotte dal vaccino e credo che questo messaggio sarebbe molto più forte di qualunque slogan». Lo propone sui social Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova. 

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