Cei, Bassetti presiede il primo consiglio

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, parla di violenza sulle donne, tasse, disoccupazione e migranti: «Sì allo ius soli»

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Dopo l’elezione a presidente della Conferenza episcopale italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti ha presieduto per la prima volta il primo consiglio permanente della Cei. Nel suo discorso ha citato don Mazzolari, don Milani e Giorgio La Pira, aprendo la prolusione con un omaggio alle donne vittima di violenza e facendo anche un passaggio sulle tasse e sull’emergenza disoccupazione, prima di soffermarsi sul tema delle migrazioni.

I mondo è cambiato «Dobbiamo assumere la piena consapevolezza che stiamo vivendo in un mondo profondamente cambiato, in un’Italia molto diversa rispetto al passato e con una Chiesa sempre più globale – ha detto Bassetti – di fronte a un uomo spaesato, confuso e smarrito, ad una umanità ferita che abita un mondo dove ormai è emersa una nuova questione sociale: la profezia di Papa Francesco chiede alla Chiesa italiana una conversione pastorale che è l’esercizio della maternità della Chiesa, di una Chiesa che è incarnata nella storia».

Una famiglia diversa «Il contesto attuale – caratterizzato da un crescente aumento di convivenze, separazioni e divorzi, nonché da un tasso di natalità che continua a diminuire drammaticamente – ci impone di guardare alla famiglia in modo concreto, senza cercare alcuna scorciatoia, scorgendo nelle fragilità della famiglia non solo i limiti dell’uomo, ma soprattutto il luogo della Grazia», ha detto Bassetti.

Lavoro: manca un pensiero lungo «Oggi il lavoro è senza dubbio la priorità più importante per il Paese e la disoccupazione giovanile è la grande emergenza – dice Bassetti – nonostante in Italia ci siano piccoli segnali di ripresa per l’economia, non posso non essere preoccupato di fronte agli 8 milioni di poveri descritti dall’Istat, la metà dei quali non ha di cosa vivere. Ci sono tante affermazioni gridate, ma forse manca un pensiero lungo sul Paese».

Sì allo ius soli «Alla luce del Vangelo e dell’esperienza di umanità della Chiesa – ha detto Bassetti – penso che la costruzione di un processo di integrazione possa passare anche attraverso il riconoscimento di una nuova cittadinanza, che favorisca la promozione della persona umana e la partecipazione alla vita pubblica di quegli uomini e donne che sono nati in Italia, che parlano la nostra lingua e assumono la nostra memoria storica, con i valori che porta con sé».

I quattro verbi del Papa «Accogliere, proteggere, promuovere e integrare»: questi i verbi utilizzati da Papa Francesco e citati dal Cardinale Bassetti. «I vescovi italiani – ha detto – non possono non essere vicini alle paure delle famiglie e del popolo ma rigettano la diffusione di una cultura della paura e il riemergere drammatico della xenofobia, auspicando che sia scongiurata in ogni modo una fratricida guerra tra i poveri nelle nostre periferie. È necessario denunciare la tratta degli esseri umani e ogni tipo di traffico sulla pelle dei migranti, ma anche salvare le vite umane nel deserto, nei campi e nel mare e deplorare i luoghi indecenti dove troppo spesso vengono ammassate queste persone».

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