I musei ecclesiastici ‘tesoro’ dell’Umbria

Presentata la guida che raccoglie le tredici strutture: «Sostegno al patrimonio culturale ferito dal terremoto. Speriamo nella Pasqua»

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La guida

È stata presentata martedì mattina, presso il palazzo arcivescovile di Perugia, la ‘Guida ai musei ecclesiastici dell’Umbria’ che raccoglie e documenta l’imponente patrimonio religioso regionale, messo a dura prova dai recenti terremoti che hanno colpito il centro Italia: «In questo senso – è stato detto – rappresenta anche un contributo culturale al ritorno alla normalità di una terra conosciuta in tutto il mondo per la sua arte e la sua spiritualità».

La guida Presenti all’evento il presidente della Conferenza episcopale umbra, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, la presidente della Regione Catiuscia Marini, il vescovo ausiliare di Perugia – e presidente della rete regionale dei Musei ecclesiastici umbri – Paolo Giulietti. La guida, in italiano e in inglese, è stata realizzata con il contributo della Regione ed è ricca di immagini a colori delle opere d’arte più significative esposte nei tredici musei ecclesiastici dell’Umbria.

«Tributo pesantissimo» «I musei raggruppati nella ‘Rete museale Eeclesiastica umbra’ – ha detto il cardinale Bassetti – rappresentano un deposito straordinario di cultura e civiltà che le comunità cristiane umbre hanno saputo realizzare nel corso dei secoli e si inserisce in un più ampio quadro di iniziative culturali tese ad arricchire la celebrazione in regione del Giubileo straordinario della Misericordia. Purtroppo l’anno giubilare, iniziato sotto i migliori auspici, si è concluso nell’Italia centrale con le violente e ripetute scosse di terremoto. Oltre alle tante vite umane, il tributo più grande è stato pagato dai beni culturali lesionati o perduti che rappresentano comunque la testimonianza di migliaia di vite, contengono la preghiera e il lascito delle persone che ci hanno preceduto».

Sant’Eutizio Monsignor Giulietti ha evidenziato come nella guida sia riportato anche il devastato museo di Sant’Eutizio (Preci), «per dare volutamente un segnale concreto di vita e di vitalità, un segno della volontà di ricostruire, un auspicio per il futuro. I beni culturali sono un fattore d’identità e anche di sviluppo – ha aggiunto – e questa guida si colloca nella logica del ‘fare sistema’ in modo che la diffusione del patrimonio non porti con sé la dispersione di risorse e di attenzione, ma sia invece proposta e vissuta come una modalità innovativa e piacevole di accostarsi all’arte».

«Pasqua è prima occasione» La presidente Marini, dopo aver ricordato il primo protocollo d’intesa Regione e Ceu per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici umbri, risalente al febbraio 1994, ha messo in risalto che «è solo una casualità il fatto che questo appuntamento arrivi a ridosso delle ferite causate dal recente terremoto, mentre non è casuale e tanto meno episodico per la Regione, l’impegno nel conservare e valorizzare le tante opere d’arte, di storia e di devozione diffuse in tutte le chiese e le raccolte d’arte del territorio, superando la frammentazione tra pubblico e privato. Guardiamo con una certa fiducia alla ripartenza sul fronte del turismo: la Pasqua segna già una prima occasione e i musei ecclesiastici, con i loro tesori di arte, in questa fase saranno preziosi».

I musei Nella guida sono presentati: museo diocesano e cripta di San Rufino (Assisi), museo del Tesoro della basilica di San Francesco e collezione Perkins (Assisi), museo missionario Indios dei frati cappuccini dell’Umbria in Amazzonia (Assisi), galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana (Assisi), museo della Porziuncola (Assisi), museo del duomo (Città di Castello), museo capitolare diocesano e cripta di San Feliciano (Foligno), museo diocesano-palazzo dei Canonici (Gubbio), museo del capitolo della cattedrale di San Lorenzo (Perugia), museo diocesano e basilica di Sant’Eufemia (Spoleto), museo dell’abbazia di Preci, museo diocesano e capitolare di Terni, esposizione di arte sacra nel duomo di Todi.

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