L’università fa boom: più 40% di iscritti

I dati sono stati presentati martedì mattina: 6.421 il totale fino a questo momento, con una buona percentuale di studenti proventi da fuori Umbria

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di Elisa Marioni

L’Università di Perugia fa il pieno di iscritti: dopo la “ripresina” dello scorso anno, adesso le immatricolazioni toccano quota + 39.9%. I nuovi studenti dei corsi di laurea triennali e di quelli magistrali a ciclo unico, a novembre 2016 sono 6.421, contro i 4.591 dello stesso periodo del 2015, con un aumento di ben 1.830 unità.

I numeri sono stati presentati martedì mattina in conferenza stampa dal rettore Franco Moriconi, che insieme ai suoi delegati ha espresso grande soddisfazione per un risultato a cui lavora fin dal suo insediamento e che adesso arriva tutt’altro che inaspettato. La sensazione che a Perugia ci fosse stato un considerevole aumento di studenti, il rettore la aveva già da tempo, quando ha cominciato a notare «che le scalette dell’acquedotto si stavano ripopolando di giovani» e che pizzerie e ristoranti di Monteluce «nei giorni dei test, si erano trovati impreparati ad accogliere un numero così grande di ragazzi». I segnali positivi si univano al fatto che l’ateneo di Perugia è primo da tre anni nella classifica dei grandi atenei del Censis.

universita2-copyL’analisi dei dati Buona parte dell’aumento di iscritti può essere attribuito all’apertura di alcuni corsi di laurea che fino all’anno scorso erano a numero chiuso, come Chimica, Biotecnologie, Psicologia e Scienze motorie. «La crescita non dipende soltanto dalla nostra bravura – ammette il rettore – ma bisogna tenere conto del fatto che questi corsi sono “aperti” anche in altri atenei come la Sapienza, Camerino e Urbino». La scelta di Perugia, quindi, non sarebbe obbligata, ma è innegabile che questa decisione abbia influito, tanto che il corso che è cresciuto di più è stato proprio quello di biotecnologie, le cui matricole sono passate da 120 a 600. Ma i dati significativi riguardano anche altri aspetti. In primis la provenienza dei nuovi studenti, sempre più diversificata. Se dal sud continuano ad arrivare molti ragazzi (352 solo dalla Sicilia), sono in aumento i toscani (a quota 357) e non manca chi decide di lasciare il Nord per trasferirsi a Perugia: 66 studenti provengono infatti dal Veneto, 51 dalla Lombardia, 42 dall’Emilia-Romagna, e 19 dal Piemonte. Ed anche gli umbri che decidono di rimanere a studiare nella propria regione aumentano: sono passati dai circa 3.200 del 2015 ai circa 3.700 di quest’anno, su un totale di 6.500 diplomati. Questo significa, secondo il delegato all’Orientamento Anna Martellotti, che una parte di giovani umbri ha deciso di non spostarsi fuori regione per laurearsi e che un’altra parte, che in passato rinunciava agli studi, ha deciso di portarli avanti proprio a Perugia, individuando nell’Unipg «una soluzione di qualità che permette di contenere i costi».

PARLA IL RETTORE FRANCO MORICONI – IL VIDEO

universita3-copyI servizi agli studenti Il fiore all’occhiello che l’Università rivendica e che giustificherebbe il forte aumento di iscritti è però rappresentato dai servizi offerti. In primis le borse di studio: Adisu, l’agenzia per il diritto allo studio, ha infatti assicurato la copertura del 100% delle borse, anche grazie alla collaborazione della Regione Umbria. Queste, come spiega il commissario straordinario Luca Ferrucci, sono aumentate notevolmente: se l’anno scorso ne erano state erogate 3.070, quest’anno sono diventate 4.300, con un monte assegnazioni che passa da circa 7 milioni di euro a circa 9 milioni e 600 mila euro. «Un tasso di crescita in linea con quello segnato dall’ateneo – sottolinea Ferrucci –  reso possibile grazie a uno sforzo collettivo che ha dato i suoi risultati». Ma per servizi non si intendono soltanto le borse. Un altro obiettivo raggiunto, secondo il rettore, riguarda le aule studio: oltre a quelle già esistenti, un altro spazio per gli studenti verrà aperto nella piazza della “Nuova Monteluce”, quartiere che torna ad essere centrale per la vita universitaria. E ancora le convenzioni con le agenzie immobiliari, per cercare di dare un freno al fenomeno degli «affitti in nero», il «laboratorio psicologico» per studenti con problematiche e il lavoro di internazionalizzazione con 39 “visiting professor” solo nel 2016. Proprio la vocazione internazionale dell’ateneo perugino, ha sottolineato Moriconi, «è stata riconosciuta anche dal Sole24ore», mentre all’Unitown di Bergamo «all’Università di Perugia viene chiesto di trasportare il suo esempio a livello nazionale».

Critiche di troppo «Un mese fa qualche giornale parlava di calo a Giurisprudenza, invece i numeri dicono che le iscrizioni sono cresciute del 22,5%», ha detto il rettore togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. «Le critiche sono bene accette ma non bisognerebbe farle in modo pregiudiziale, perché se l’Università funziona è positivo per tutta la regione: non solo per Perugia ma anche per le altre città che ospitano dei corsi come Terni, Assisi e Narni». È per questo che, secondo il Magnifico, andrebbero sottolineati i risultati ottenuti. Un pensiero, questo, condiviso anche dagli studenti, rappresentati dalla presidente del Consiglio Martina Domina. «Abbiamo lavorato tantissimo e siamo soddisfatti – dice – soprattutto per la revisione completa dell’Isee e per la nuova tassazione».

MARTINA DOMINA – IL VIDEO

Universita studi Perugia-Terni.jpgL’attività di orientamento «Mi hanno chiamata “acchiappastudenti” – ironizza il delegato Anna Martellotti – ma vorrei sottolineare che il nostro ateneo non investe in gadget come fanno molti. Il nostro gadget è un pullman di 30-35 docenti che girano per le regioni e spiegano ai ragazzi cosa faranno». Il bacino del territorio umbro e di quello limitrofo, infatti, era diventato ormai un «terreno di conquista» per gli altri e per contrastare questa tendenza, l’Università di Perugia ha cercato di essere presente il più possibile con incontri e iniziative per farsi conoscere nella regione, ma anche con la sua partecipazione a fiere e saloni dell’orientamento fuori dall’Umbria.

Progetti futuri Per il prossimo anno di sicuro non ci si potrà aspettare risultati all’altezza di quelli di quest’anno. Il rettore Franco Moriconi mette le mani avanti, ma assicura che si continuerà a fare molto per vedere crescere ancora l’ateneo. Al momento, la priorità viene data alla manutenzione delle aule, che in alcuni dipartimenti sono in cattivo stato. Le prime sulle quali si è intervenuti sono quelle di Scienze Politiche ed Economia, ma c’è ancora da fare: i lavori riguarderanno le pareti, le sedie, i banchi e i pavimenti, ma l’obiettivo sarà poi quello di dotarle tutte di rete wifi e di luci a led. E non mancano altri progetti ambiziosi: da un’altra aula studio dietro l’Università per Stranieri, che sarà aperta con la collaborazione del Comune di Perugia, alla possibilità di un collegamento notturno tra i vari cluster dell’Università.

 

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