Omicidio stradale: «Sindaci da tutelare»

Francesco De Rebotti, presidente di Anci Umbria: «Noi siamo i rappresentanti dei cittadini e non le loro controparti o ancor peggio parafulmini dell’inefficienza dell’intera macchina statale».

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La nuova legge sull’omicidio stradale è destinata a far discutere e il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, si è fatto portavoce «del sentimento di preoccupazione, ma anche di profonda irritazione – spiega – che è diffuso tra noi sindaci e che deriva dalle possibili ricadute di un’eventuale applicazione pedissequa di una norma che, seppur ampiamente condivisibile nei princìpi ispiratori, potrebbe rivelarsi drammatica proprio per chi è stato chiamato a governare le città».

La lettera E per questo motivo che il sindaco di Narni si è rivolto al presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), Piero Fassino: «Caro presidente – ha scritto De Rebotti (che è presidente dell’Anci Umbria; ndr) a Fassino – noi sindaci siamo sicuramente soddisfatti della nuova legge sull’omicidio stradale che, come sappiamo, risponde ad una forte domanda dei cittadini, soprattutto, delle associazioni delle vittime che vedono finalmente riconosciuta una loro legittima richiesta. Con questo provvedimento si è coperta una grande lacuna normativa ma, nel contempo, si è aperto in seno agli enti locali umbri un forte dibattito in merito alle possibili imputazioni penali che, in caso di incidenti stradali, possono colpire i primi cittadini».

La circolare Perché, fa notare, il sindaco di Narni, la circolare inviata dal ministero dell’Interno a Prefetture, Questure, Carabinieri, Polizia e Finanza dopo l’approvazione della nuova legge, «dice che “il reato ricorre anche se il responsabile non è un conducente di veicolo”, ma chi avrebbe dovuto garantire la “tutela della sicurezza”» e questo in ottemperanza al codice della strada, chiama in causa «”gli enti proprietari”, che devono provvedere “alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; al controllo tecnico della efficienza delle strade e relative pertinenze; alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta”».

I rischi De Rebotti ricorda a Fassino che «come sappiamo, gli enti proprietari delle strade sono lo Stato, le Regioni e i Comuni; le novità introdotte dalla nuova legge sull’omicidio stradale combinate con ciò che prevede il codice della strada, possono comportare l’effetto collaterale di essere noi stessi perseguiti in caso di cattivo stato delle nostre strade. Noi non vogliamo in alcun modo esonerarci da quelle che sono le nostre responsabilità, ma essere perseguiti per fatti che esulano dalle nostre dirette capacità credo che sia profondamente ingiusto. Come Anci sono anni che chiediamo la possibilità di intervenire sulle nostre strade, avendo piena consapevolezza dello stato di degrado che alcune carreggiate hanno e ora, si aggiungono anche le strade provinciali. Una domanda viene spontanea: con quali mezzi e con quali risorse?».

I fondi Al riguardo, parlando con umbriaOn, De De Rebotti spiega che «nei sette anni precedenti al 2015, il Comune di Narni ha subìto un taglio di quattro milioni di euro nei trasferimenti statali e lo stesso trattamento è stato riservato, come è noto, a tutti i Comuni italiani. Per questo crediamo sia opportuno rivedere la circolare a cui faccio riferimento, dandole una nuova e più definita lettura».

Il ruolo Sul tema della sicurezza stradale, dice ancora il sindaco di Narni, «come Anci Umbria, siamo in prima fila, con il lavoro che fanno i Comuni attraverso le proprie polizie locali, lavoro svolto sopra le proprie forze a causa della mancanza di organico. Tutto questo mi preme evidenziarlo, perché possa rafforzare la tua azione, non solo a difesa dei Comuni, ma anche, a difesa dell’immagine di noi Sindaci, come già stai facendo, anche attraverso la sottoscrizione della lettera indirizzata tra gli altri al Presidente Mattarella, perché, imputarci certe responsabilità diventerebbe non solo drammatico, ma profondamente ingiusto in quanto, è bene ricordare, noi siamo i rappresentanti dei cittadini e non le loro controparti o ancor peggio parafulmini dell’inefficienza dell’intera macchina statale».

I Prefetti Tanto che il presidente di Anci Umbri annuncia: «Chiederemo che su questa vicenda intervengano i Prefetti, proprio in quanto rappresentanti dello Stato sul territorio ed ai chiederemo di farsi portavoci della nostra richiesta di emanazione, da parte del governo, di un provvedimento ‘strade sicure’, ma che poi sia dotato di un’adeguata copertura finanziaria, in grado di compensare i tagli draconiani che vengono fatti sulle economie locali».

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