Perugia, Art Bonus: dodici tesori in lista

Sono i monumenti da recuperare per il nuovo anno dopo che nel 2015 sono stati raccolti oltre 160 mila euro da più di 330 mecenati

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Il mecenatismo funziona. Dopo l’esperienza dello scorso anno, il comune ci riprova e mercoledì pomeriggio, all’auditorium di san Francesco al Prato, ha presentato il nuovo progetto Art Bonus per il 2016.

Art Bonus 16

La t-shirt ideata dagli studenti dell’Accademia

12 monumenti Dall’edicola di Monteluce all’Acquedotto di via Appia, sono in tutto 12 i monumenti cittadini per i quali si conta di ottenere, anche nel 2016, fondi da destinare ad interventi di restauro e recupero con l’agevolazione fiscale del credito d’imposta prevista dallo stato per le erogazioni liberali a sostegno della cultura. Tutti beni di proprietà comunale che la giunta ha individuato non solo in base all’importanza e alle esigenze di riqualificazione del bene stesso, nonché alla fattibilità dell’intervento, ma anche tenendo conto delle segnalazioni degli stessi cittadini, desiderosi di veder recuperati monumenti significativi per la città. La nuova campagna di comunicazione, tra l’altro, è stata progettata grazie alla creatività degli studenti dell’accademia di Belle Arti di Perugia coordinati dal professor Marco Tortoioli, che ha preso spunto dalla T-Shirt progettata dagli studenti stessi sia nei colori che nel layout grafico e poi successivamente declinata con la collaborazione dell’ufficio comunicazione dei Comune.

Nell’elenco c’è Porta Conca, per cui servono più di 300 mila euro, l’Arco della Mandorla, 206 mila euro, la fonte Lomellina, 25 mila, pozzo del Castellano, 16 mila, il monumento ai Caduti di ponte San Giovanni, 11.500, porta San Girolamo, 40 mila euro, la chiesa di Sant’Angelo a Ponte Felcino, 20 mila euro circa, la fontana del Piscinello, 18 mila, il monumento al Perugino, 68 mila, la porta di Duccio 600 mila euro e, per finire, mezzo milione di euro per l’Acquedotto di via Appia e appena 6 mila per l’edicola di piazza Monteluce.

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La presentazione dei monumenti

L’acquedotto Lungo cinque chilometri, il caratteristico acquedotto venne edificato nel XIII secolo per condurre in città l’acqua da monte Pacciano e giungeva fino alla Fontana Maggiore. A causa di continui problemi manutentivi, nel XIX secolo fu sostituito da un nuovo acquedotto, mentre l’ultimo tratto del vecchio, dalla via Appia, con imbocco da via Baldeschi, alla via Fabretti, fu trasformato in caratteristico percorso pedonale pensile sui grandi arconi medioevali. La situazione di degrado dell’acquedotto richiede un intervento di consolidamento e di restauro delle strutture delle arcate, con il ripristino della continuità sia strutturale che estetica dei paramenti murari esterni e dell’intradosso degli arconi, nonchè il rifacimento della pavimentazione e della rete di smaltimento delle acque piovane.

Art Bonus 16Mecenatismo Nel 2015, con l’Art Bonus, l’amministrazione ha raccolto più di 160 mila euro da oltre 334 mecenati che sono andati a restaurare la Vera del pozzo etrusco, la fontana di via Maestà delle Volte, le statue e l’arco del Frontone.«Perugia – ha chiarito Romizi – è una delle prime città italiane che ha avuto la prontezza l’anno scorso di utilizzare questa opportunità concessa dal Ministero. Quest’anno la scommessa è stata rilanciata ed anzi potenziata». Uscendo dal centro storico e coinvolgendo i cittadini si punta a restaurare i beni ma anche a recuperare e a valorizzare le aree circostanti a tutto tondo, soprattutto nei pressi delle vie d’accesso alla città. Spendersi nel mecenatismo per avere città più belle e per attrarre importanti risorse, ma anche perché in ballo ci sono i finanziamenti ministeriali. «Sono ottimista perché questo contagio e questo protagonismo virtuosi si sono attivati da tempo. Si tratta di un sentimento che esiste e che è compito di un’Amministrazione comunale contribuire ad incentivare».

La legge L’Art Bonus riconosce ai cittadini che intendano partecipare alla tutela e al recupero del patrimonio culturale, artistico e turistico della città, un credito d’imposta pari al 65% di quanto donato nell’anno di riferimento -la legge di stabilità 2016 ha innalzato l’agevolazione al 65% in via definitiva – per interventi di manutenzione, consolidamento e restauro di beni culturali pubblici come previsto dall’art. 1 del D.L. n.83/2014 convertito in legge n. 106/2014.

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