Perugia, dove hai messo la testa?

Terza sconfitta di fila per i biancorossi, che prendono quattro gol dal Pescara al ‘Curi’. Si apre la voragine della crisi

Condividi questo articolo su

di M.Lilla

Serata gelida e risultato pesante come un iceberg che senza freni ti arriva contro. Il Perugia perde partita e faccia contro il Pescara, e mette da parte la terza sconfitta consecutiva, la quinta nelle ultime sette.

Sconfitta tremenda Un risultato tondo che fa male, in un 2016 in cui il Perugia ha fatto zero punti, zero gol fatti e ormai non è più la miglior difesa del torneo. Un posticipo che ribalta ogni volontà o progetto: da questi risultati non si scappa, e se contro il Novara era arrivato lo stesso uno 0-4, la prestazione c’era stata. Contro il Pescara invece, la squadra si è completamente persa, in un primo tempo senza carattere e dominato dall’undici di Oddo, era andata sotto con un autogol. Ad inizio ripresa, la strigliata di Bisoli aveva dato modo al Perugia di reagire e con un buon Spinazzola si era arrivati anche ad essere pericolosi. Ma era solo un fuoco di paglia: il Pescara prese le misure ha infilato tre reti in 8 minuti, disintegrando ogni volontà di reazione da parte dei grifoni.

ROBERTO GORETTI: «UNA LEZIONE TOTALE. DOBBIAMO SVEGLIARCI»

È crisi vera Per Bisoli i guai non sono finiti perché il fattore che fa risuonare l’allarme è il lassismo della squadra, incapace di reagire, di trovare la forza per voler ribaltare il risutalto. Questo ‘Grifo’ sembra troppo lontano dal carattere del proprio allenatore e non è solo una questione di uomini o schemi. Quindi, come ha ribadito il d.s. Goretti, meglio guardarsi alle spalle che pensare ai playoff, smettendola di pensare agli assenti, ben nove contro il Pescara, e pensare a compattarsi per intraprendere con continuità quel cammino verso un campionato dignitoso.

‘Grifo’ ridimensionato La sconfitta contro il Pescara ha portato alla luce tutti i limiti del Perugia, completamente ridimensionato negli obiettivi dalla supremazia dimostrata dagli abruzzesi che, ad oggi, sembrano l’unica altra squadra in grado di competere con il duo di testa. Non potrà essere il mercato a rimettere in ordine le cose, perché non sempre le rivoluzioni funzionano e quelli che sembravano gli uomini chiave, vedi Parigini, Drolè, Fabinho, dovranno stare fuori ancora parecchio. Per Bisoli i problemi sono tanti: sabato si va nella tana del lupo a Crotone, e l’ambiente biancorosso spera che l’esperienza del tecnico emiliano faccia ritrovare quella lucidità e calma alla squadra che, ridimensionati gli obiettivi, riesca a riprendere quella continuità di risultati che ha dimostrato di poter aver nella prima parte di stagione.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli