Terni, parco Cardeto: «Edificio da abbattere»

Nuovo colpo di scena: la palazzina degli spogliatoi non può essere ristrutturata e va spianata. Ci vorranno otto mesi di lavori

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Una variante, l’ennesima – ma questa viene definita «migliorativa» – e la vicenda del parco di Cardeto, a Terni, fa registrare un altro coup de theatre. Le ruspe devono tornare in azione a tempo pieno.

Terni parco cardeto aperto (6)

La riapertura ‘parziale’

Palazzina da abbattere Ci si è accorti – cioè, se ne sarebbe accorta la società privata che ha in concessione il parco, con l’impegno di rimetterlo in sesto e renderlo fruibile, che la palazzina che ospitava gli spogliatoi a servizio degli impianti sportivi (e che era già oggetto di lavori di ristrutturazione) deve essere, semplicemente, spianata. Impossibile portare a termine in sicurezza i lavori che erano previsti nel progetto originario e che erano stati avviati. E, quindi, deve essere buttata giù e rifatta. Tempo previsto: 241 giorni. Otto mesi.

La protesta

La protesta

Il parco infinito Quei giardini furono chiusi a marzo del 2013 e la ‘Parco Cardeto srl’, nella quale era confluita la ‘Ciam Servizi spa’, avrebbe dovuto completare i lavori, riaprire il parco e gestirlo – l’investimento iniziale previsto era di 1 milione e 800 mila- entro mesi. Poi, però, di variante in variante, con i residenti della zona sempre più imbufaliti, si era arrivati, a maggio, ad una riapertura parziale, ma con la promessa di fare il resto in fretta.

Primavera Cioè, insomma, in fretta: alla gente si era detto che il parco nella sua interezza sarebbe tornato disponibile – sotto la gestione privata, va ricordato infatti che tutto quello che succede, o non succede, lì dentro è da attribuire alla ditta che ha la concessione – a primavera del 2016. Ma adesso c’è la grana ‘spogliatoi’.

Leopoldo Di Girolamo e Sandro Citarei della Ciam

Il sindaco, Leopoldo Di Girolamo e Sandro Citarei della Ciam

Il Comune «Noi – dice l’assessore comunale Stefano Bucari – abbiamo l’impegno formale della ditta concessionaria, nel quale ci si garantisce che il parco verrà riaperto a primavera. Ovvio che se ciò non avverrà prenderemo le dovute iniziative».

Parco a perto e lavori in corso? Ma gli otto mesi previsti per tirare giù e ritirare su la palazzina – ammesso che si inizi a lavorare ai prini di gennaio, cosa praticamente impossibile – significano una cosa semplice: alla fine dell’estate del 2016, tre anni e mezzo dopo l’inizio dei lavori, ci sarà, questo è sicuro, ancora un cantiere aperto nel pieno cuore del parco di Cardeto. Con tutti i problemi di sicurezza del caso.

 

 

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