Terni, rudere a rischio: «Chi è il padrone?»

Sandro Piccinini: «Sarebbe della Tk-Ast, ma ci sarebbe un accordo con il Comune. Facciamo chiarezza»

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Il consigliere comunale Sandro Piccinini (Pd), in un interrogazione inviata al sindaco di Terni, all’assessore di competenza, al presidente del consiglio comunale e alla segreteria generale, ha chiesto delucidazioni in merito allo stato in cui si trova attualmente l’edificio di proprietà Tk-Ast situato all’interno del parco ‘Campacci – Libero Liberati’ di Marmore.

edificio ast campacci (2)Il degrado «All’interno del parco – scrive Piccinini -, di fronte al laghetto artificiale ricavato dalla ex fossa di Collestatte dall’ex società ‘Terni’ nel 1889, ed oggi ancora utilizzato dalla ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni per alimentare il canale motore delle acciaierie, si trova un edificio di proprietà della Tk-Ast». Tale edificio, ubicato all’interno della recinzione della proprietà, «si trova in condizioni di fatiscenza e di degrado assoluto. A causa di un incendio, infatti, le finestre sul lato della strada sono state murate, la tettoia situata verso il laghetto è ormai divelta e l’ingresso principale ha i vetri rotti». Inoltre, «le piccole travi di legno che reggevano le tegole del tetto, si sono staccate, contribuendo così a creare una situazione di totale pericolo per i cittadini ed i numerosi turisti in visita al bellissimo ‘Sentiero 5’».

edificio ast campacci (1)Protocollo d’intesa La situazione descritta dal consigliere «non rappresenta certamente un buon biglietto da visita per un luogo che si candida a diventare bene culturale prima, patrimonio Unesco poi». Alcuni anni fa, aggiunge, «fu siglato un Protocollo d’intesa tra il Comune e la Tk-Ast per la valorizzazione dell’infrastruttura, con la conseguente messa a disposizione da parte della società al Comune dell’edificio, situato nel ‘cuore’ dei Campacci». Su tale edificio «possono essere sviluppati progetti di valorizzazione ambientali e turistici, ricavando le risorse per il recupero all’interno di bandi comunitari o con fondi regionali, una volta acquisito l’immobile al patrimonio comunale».

Verifiche Sandro Piccinini chiede, quindi, al sindaco e alla giunta, «se tale Protocollo d’intesa è ancora in essere con Tk-Ast e, in caso affermativo, quali sono i tempi per dare attuazione a quanto previsto». In caso negativo, invece, «di verificare la disponibilità di Tk-Ast ad effettuare lavori sull’edificio, per eliminare il degrado presente, compresa la pulizia delle aree verdi di pertinenza e le situazioni di pericolo per la pubblica incolumità».

 

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