Terremoto, 60 sfollati da Vallo di Nera

Settimana di lavoro per la messa in sicurezza delle pendici rocciose dopo la caduta dei massi lungo la strada comunale

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Sono 60 i cittadini che da mercoledì 26 ottobre trascorrono la notte nelle strutture di protezione civile allestite dal Comune di Vallo di Nera nelle varie frazioni. Un modulo è stato approntato per le celebrazioni di culto religioso nella frazione di Paterno. Mentre stavano volgendo al termine i sopralluoghi di agibilità negli edifici privati segnalati, le nuove scosse di terremoto hanno fatto pervenire all’ufficio tecnico comunale nuove richieste di verifica dei fabbricati.

Il Municipio «In linea di massima il consolidamento antisismico degli edifici avvenuto dopo i terremoti del 1979 e del 1997 – spiega il sindaco di Vallo di Nera Agnese Benedetti -, ha retto agli urti del terremoto e solo i fabbricati non ristrutturati hanno subito danni. La via dei Casali, nell’omonimo Borgo, è transennata per la presenza di edifici che minacciano crolli sulla strada». Una specifica valutazione strutturale «è stata richiesta per la sala consiliare del Municipio interessata da lesioni passanti che attraversano anche i dipinti delle pareti e che si sono aggravate dopo le ultime scosse».

coarLe ordinanze di sgombero Tre, per il momento, sono le ordinanze di sgombero sui beni culturali lesionati: la chiesa di San Pietro e Paolo a Piedipaterno, quella di San Giusto a Paterno e quella di Santa Maria de Pedemonte presso il cimitero di Meggiano. Risultano danneggiate ma agibili: la chiesa di San Giovanni Battista, di Santa Maria Assunta e di San Rocco a Vallo di Nera, San Sebastiano a Piedipaterno (relativamente alla spaccatura di un elemento interno del tetto che potrebbe cadere nell’aula), Santo Stefano di Geppa, la Madonna dell’Eremita e la Madonna delle Grazie a Piedipaterno.

La solidarietà «Particolarmente preziosa, di grande supporto professionale e di carica umana – aggiunge il sindaco -, si è rilevata la presenza dei tecnici volontari assegnati temporaneamente dall’Anci, Dicomac e Regione dell’Umbria e messi generosamente a disposizione dagli enti di provenienza. Dopo l’ingegner Piergiuseppe Dezza della direzione edilizia-trasporti della provincia di Alessandria è ora la volta del responsabile del servizio edilizio-urbanistico del Comune di Alatri (Fr), Amerigo Brocco. Anche in occasione di questo evento sismico la solidarietà ha assunto un ruolo da protagonista».

sassiLa caduta dei massi Intanto, per tutta la settimana sono proseguiti i lavori di messa in sicurezza delle pendici rocciose dopo la caduta dei massi lungo il costone sovrastante la strada comunale ex 209 Valnerina e la sottostante strada statale 685 Tre Valli Umbre in prossimità dell’abitato di Piedipaterno. L’Anas ha ridotto il transito degli autoveicoli sulla strada statale a un senso unico alternato di circolazione. «Una settimana di intensa attività – spiega il sindaco Benedetti – ha tenuto impegnati rocciatori esperti, coadiuvati da altro personale, nella perlustrazione dell’ampia superficie compromessa. I rocciatori hanno provveduto al disgaggio dei numerosi massi resi pericolanti dalle scosse sismiche. Una serie di macigni erano già caduti, infatti, da un’altezza di circa 150 metri sull’ex strada comunale Valnerina e, fortunatamente, solo in minima parte sulla strada statale». Il pronto intervento disposto dal Comune, in stretto rapporto con la Protezione Civile e l’ufficio geologico regionale, «ha scongiurato eventuali ulteriori cadute, soprattutto in considerazione degli intensi e ripetuti movimenti tellurici del 26 ottobre. I lavori proseguiranno fino alla messa in sicurezza dell’intero versante, che ha un’estensione di circa quarantamila metri quadri, e al ripristino delle barriere paramassi stradali. Successivamente il risanamento del versante roccioso di Piedipaterno entrerà nella pianificazione post sismica».

 

 

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