Terremoto, ‘eccellenze’ a rischio bufale

umbriaOn ha sentito i produttori di Norcia che confermano: abbiamo ancora tanti prodotti invenduti. Nasce una cabina di regia

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Il terremoto, la chiesa che viene giù, le crepe nelle case, la paura ad ogni rumore sospetto. C’è tutto questo, certo, ma non solo. Lo sciame sismico, che sta condizionando la vita di chi abita in quella larga fetta di territorio lungo la faglia fra Umbria e Marche, provoca anche altri danni collaterali. Uno di questi è senza dubbio quello economico.

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Foto di Alessandro Balsamino

Riaprire la zona rossa Ora che si sta lentamente tornando alla normalità, l’auspicio di tutti è quello che vengano velocemente messe in sicurezza le parti pericolanti degli edifici lesionati e che la zona rossa venga riaperta a tutti. E la città torni a vivere. Ferita, ma viva.  Per ragioni civiche, ma anche economiche.

Giacenze a rischio Nel centro storico di Norcia, all’interno della zona rossa, ci sono ristoratori che non lavorano dal giorno della scossa, magari con scorte di tartufi e altri alimenti deperibili che rischiano di perdere. Ci sono negozi di prodotti tipici che facevano affari soprattutto con i turisti e ora sono in difficoltà. Ci sono produttori la cui attività commerciale è rimasta bloccata perché non è ancora possibile raggiungere i depositi e riattivare la produzione.

Foto di Alessandro Balsamino

Foto di Alessandro Balsamino

Allarme truffe e bufale Partita la catena di solidarietà, promossa dalle associazioni di produttori e da ‘I Love Norcia’, il marchio nato dopo il sisma per coordinare le iniziative benefiche, purtroppo è partito anche lo sciacallaggio: marchi non locali che si spacciano per tali al solo fine di aumentare le vendite, notizie incontrollate su truffe e cifre taroccate sulla reale giacenza dei prodotti. Quello che Giovanni Agerato (Confartigianato Umbria) ha definito «un vero e proprio sciacallaggio». Anche “I Love Norcia”, su Facebook mette in guardia contro «possibili frodi che si stanno già verificando». Per fare chiarezza, umbriaOn ha contattato direttamente i produttori che lavorano sul territorio.

I salumi La prima notizia che emerge è che i prodotti di Norcia sono ancora disponibili e continua la vendita, attraverso i canali classici e ora anche tramite le iniziative di solidarietà. Le richieste non mancano, ma occorre tornare alla normalità anche per far ripartire la produzione e il flusso turistico nella zona rossa.
«Abbiamo le cantine piene – confida Emiliano Ansuini, che produce salumi – per fortuna riusciamo a gestire le richieste, che sono tante anche grazie alla catena di solidarietà che è partita dopo il sisma e di cui siamo grati a tutti. Il vero problema, per quanto ci riguarda, è la produzione: i nostri depositi sono all’interno della zona rossa e se non la riaprono non possiamo ricominciare a lavorare.

Castelluccio di Norcia

Castelluccio di Norcia

Le lenticchie Problema che non interessa invece i produttori di legumi: «Per fortuna la nostra produzione è fuori dalla zona rossa – ammette Gianni Coccia, responsabile della cooperativa di Castelluccio di Norcia – i rallentamenti sono dovuti ai danni che abbiamo subito ad alcuni macchinari». Anche in questo caso viene confermato che i prodotti sono ancora disponibili: «Abbiamo ancora 600 quintali di farro, 150 di ceci, 1500 di lenticchie. Chi volesse acquistare i nostri prodotti può far riferimento alle catene che li distribuiscono o rivolgersi alle associazioni di categoria. L’invito è quello di prestare attenzione alla provenienza del prodotto, guardando con cura l’etichetta per verificare il luogo di origine oltre quello di confezionamento».

comunicazione_aziende-2Cabina di regia L’auspicio di tutti è che si crei una ‘cabina di regia’ fra enti locali, Camera di commercio e associazioni di categoria per dirigere le iniziative di aiuto verso chi ha realmente subito danni. Un primo passo è stato compiuto dal Comune di Norcia. Notizia di oggi la pubblicazione di un avviso per l’accreditamento delle attività commerciali: le aziende del territorio che intendano aderire alle vendite dovranno fornire una serie di dati per tutelare l’autenticità delle attività locali. L’elenco ufficiale sarà reso noto sul sito del Comune.

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