Terni, i sindacati: «Crisi Ast è finita»

L’affermazione dopo il vertice che si è svolto al Mise: «Sito in sicurezza da un punto di vista economico, produttivo e occupazionale»

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Di sicuro il clima era molto più disteso di altre volte. Il vertice che si è svolto al Mise – per fare il punto sullo stato di attuazione dell’accordo del dicembre 2014 per l’Ast di Terni – non poteva che essere condizionato dalle notizie che sono arrivate nella giornata di giovedì dalla Germania.

Bilancio Quelle parole – «L’impianto di acciaio inox italiano Ast ha offerto il suo primo contributo positivo al risultato netto per l’anno» – scandite dal gran capo di ThyssenKrupp Heinrich Hiesinger, hanno lasciato il segno.

IL RAPPORTO ANNUALE DI THYSSENKRUPP

Gli utili Dalle indiscrezioni filtrate dal palazzo romano, sarebbero 3,3 i milioni di attivo netto che registra il bilancio aziendale, mentre si prevede un milione e ventimila tonnellate di acciaio fuso prodotto nell’anno in corso. Gli investimenti ‘consuntivati’ ammonterebbero a 175 milioni.

2.375 Resta sotto quota 2.400 il numero degli occupati: tra uscite e nuovi ingressi – peraltro con la formula dell’interinale o dei contratti a termine – il totale è di 2.375. Sostanzialmente senza variazioni.

Sindacati soddisfatti «Dalla riunione è emerso che Acciai Speciali Terni – si legge in una nota diffusa dai cinque sindacati di categoria – è stata derubricata dall’elenco delle aziende italiane in crisi rispetto ai dati forniti ufficialmente dal Management. In modo particolare per quanto riguarda il conto economico si registra che dopo 8 anni è tornato in utile di 3,3 milioni di euro. Suddetto dato è ritenuto dalle organizzazioni sindacali soddisfacente anche rispetto ai timori che in questi anni ci sono stati, rispetto al raggiungimento agli obiettivi dell’accordo, che oggi mettono in sicurezza il sito di Terni da un punto di vista economico, produttivo e occupazionale. I singoli temi affrontati al Ministero vedranno, a partire dalla prossima settimana come richiesto dalle organizzazioni sindacali, un confronto con l’amministratore delegato per affrontare ed eventualmente risolvere le criticità da noi evidenziate al Mise e ancora presenti. Quanto illustrato e discusso nella riunione odierna e i temi che saranno affrontati successivamente saranno oggetto di informazione in assemblee che le organizzazioni sindacali organizzeranno nei prossimi giorni».

 

Le frizioni Senza dimenticare che – da mesi ormai – all’interno dello stabilimento ternano è in corso uno doppio braccio di ferro che prossimamente sfocerà in tribunale, per la denuncia di comportamento antisindacale presentata dalla Uilm (che non ha firmato nessuno degli accordi sugli avanzamenti professionali siglati a ripetizione, giudicandoli insufficienti) nei confronti della ThyssenKrupp Ast e che vede coinvolte anche le altre sigle sindacali.

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