Trasporti, i pendolari: «La Regione latita»

«Sulle ‘vicende Intercity’ dimostrata scarsa cultura del trasporto su ferro»

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di Gianluigi Giusti
del Coordinamento Comitati Pendolari Umbri

Torniamo pochi giorni dopo aver scritto ai Presidenti ed agli Assessori ai Trasporti delle Regioni Umbria, Toscana, Marche e al Ministero dei Trasporti, Direzione Generale per il Trasporto e le Infrastrutture Ferroviarie, sulla questione della paventata soppressione degli Intercity a contratto di servizio universale, tra Trenitalia S.p.A. e il Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, tra cui alcune relazioni che riguardano l’Umbria, Roma/Perugia, Roma/Ancona, Firenze/Roma e Terni/Milano, poiché abbiamo avuto delle autorevoli risposte a riguardo.

Anzitutto, a stretto giro, ci ha inviato una nota l’assessore ai Trasporti della Regione Toscana, Ceccarelli, informandoci che la questione da noi posta è ben nota e che la Toscana si è attivata fin dal 2013, chiedendo l’attivazione di un tavolo ministeriale per affrontare questa delicata questione.

Purtroppo, da quanto scritto dall’assessore, ad oggi tutto è rimasto fermo e per questo il 23/7 u.s. ha inviato una nota al Ministero dei Trasporti, al Ministro Del Rio e al Vice Ministro Nencini, per sensibilizzarli sulla questione.

Lunedì 28/9 u.s. ci è pervenuta una nota da parte del Direttore Generale del Ministero dei Trasporti per il Trasporto e l’Infrastruttura Ferroviaria, con cui si precisa che a breve sarà trovata una soluzione per quanto riguarda la formalizzazione della proroga dell’annualità 2015, prevista già nel contratto 2009/2014.

Allo stesso modo sarà assicurata la continuità del servizio anche per il 2016, tenuto conto che non ci saranno problematiche di ordine finanziario essendo il finanziamento approvato per il triennio 2015/2017 sullo stato di previsione delle Spese del Ministero dell’Economia e Finanze (cap. 1542 per circa 243 milioni di euro annui).

Come pure ha confermato che alcuni IC che interessano Toscana, Umbria, Emilia Romagna, svolti in autonomia commerciale da Trenitalia e non più sostenibili dal punto di vista economico dalla stessa, saranno contrattualizzati nell’atto negoziale da stipulare con Trenitalia per formalizzare la prosecuzione dei servizi oltre il Dicembre 2015.

Raccogliamo, quindi, per ora, la conferma da parte del Ministero che “in sostanza, alcuna variazione/diminuzione ovvero taglio dei servizi è ipotizzato per il 2016”

Ciò non toglie, però, che continueremo nei prossimi mesi ad essere vigili sulla questione, dato che i servizi oggi garantiti dagli Intercity, insieme a quelli regionali, sono essenziali per il trasporto di migliaia di cittadini dell’Umbria e per accedere ai collegamenti veloci; così come seguiteremo a monitorare tutte le situazioni che riguardano il trasporto ferroviario sia esso regionale che interregionale e gli standard di qualità e di sicurezza del servizio.

Infatti, quanto accaduto in queste ore, ovvero l’incendio in direttissima del locomotore dell’Intercity Roma/Perugia, con tutti i gravi disagi conseguenti per i viaggiatori, è la dimostrazione dell’importanza degli standard di qualità per la sicurezza del servizio ferroviario.

Unica ombra, sulla vicenda Intercity, è l’assenza della Regione Umbria su una questione che interessa il Trasporto Pubblico su Ferro e il diritto reale alla mobilità dei propri cittadini, anche perché, una eventuale ipotetica soppressione dei servizi IC, transitati o in origine dall’Umbria, colpirebbe gran parte degli importanti centri dell’Umbria, con una ricaduta gravissima e non risolvibile con la sola programmazione regionale, che a sua volta, a parere dello scrivente, andrebbe razionalizzata e velocizzata, anche in vista del Giubileo Straordinario che inizierà a dicembre prossimo.

E comunque, non si può cadere sempre dalle nuvole, vedasi le vicende FCU, di cui abbiamo più volte scritto, o pensare che debbano sempre essere gli altri a togliere le castagne dal fuoco, evitando, a volte, di assumere, o sostenere, alcuna iniziativa.

Confermiamo, in proposito, la convinzione che da parte delle Istituzioni Politiche Regionali Umbre non ci sia la cultura del Trasporto su Ferro, cosa che, invece, altre Regioni hanno molto consolidata e presente, nonostante emerga con sempre maggiore urgenza che il Trasporto Pubblico Locale e quello Ferroviario, in particolare, siano diventati, in questi ultimi anni, un problema sociale, come lo sono la sanità e il lavoro, per questo, bisogna dare agli utenti ed al contesto sociale dell’Umbria le risposte e le soluzioni attese

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