Terni: a Gabelletta la ‘scintilla’ contro il bullismo la accendono i gol e l’amicizia

Grande successo per il torneo di calcetto della parrocchia. Don Matteo: «I problemi restano ma creiamo le condizioni per superarli»

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di F.T.

«La realtà non va edulcorata, perché i problemi ci sono e non li puoi togliere con un colpo di spugna. Ma credo che qualche passo avanti sia stato fatto e soprattutto, la ‘scintilla’ c’è stata. Sta a questi ragazzi, ora, decidere per loro e per chi gli vuole bene». Gabelletta è uno dei quartieri più popolosi della città di Terni e al centro, fra la scuola e la farmacia – sembra quasi un paese – c’è la chiesa di Nostra Signora di Fatima guidata da don Matteo Antonelli. Proprio la parrocchia, anche quest’anno, è stata la ‘casa’ di un bel torneo di calcetto che coinvolge tanti giovani e che dura quasi come un mondiale: dal 5 al 30 giugno. E al mondiale gli somiglia proprio, visto che le partite, gestite in autonomia dagli stessi ragazzi e dagli animatori della parrocchia, possono contare su arbitri e perfino telecronache. Insomma, un successone.

Un momento del torneo

Gabelletta, però, non è solo calcio e amicizia. Perché tutti ricordano i brutti episodi che nei mesi scorsi hanno visto protagonisti – in negativo – alcuni ragazzi della zona. Dai petardi contro auto e terrazzi, all’aggressione al titolare di un centro medico, fino agli atti vandalici che hanno colpito lo stesso parroco. In tutte queste occasioni, i fatti erano balzati all’attenzione della città per la loro triste portata. «Di fronte a queste situazioni – dice don Matteo – non resta che rimboccarsi le maniche». E così è stato e sarà. Dopo il Covid, la parrocchia ha gradualmente ripreso i ‘ritmi’ di sempre e, spinta da animatori tanto volenterosi quanto disponibili, è tornata centrale nella vita della comunità.

Quel cortile, in realtà, è un punto di ritrovo naturale per tanti. Se poi c’è l’impegno, si riesce anche a dare un senso a quel ritrovarsi. «Non credo che tutti i ragazzi che compiono atti negativi, siano portati in qualche modo a ‘delinquere’ – dice don Matteo -. Purtroppo questi giovani a volte fanno i conti anche con la noia, non sanno che fare». Nessuna giustificazione, in realtà, ma solo una constatazione da parte di chi sta sul campo. E a proposito di ‘campo’, il torneo di calcio è sì centrale – «e vi dico che ha arbitrato le partite anche qualche ragazzo che nei mesi scorsi ha avuto comportamenti problematici, è stata una grande soddisfazione», aggiunge il parroco – ma ci sono anche le attività del mattino per bambini e ragazzi. E poi i campus estivi ‘inter parrocchiali’ a Castel del Monte (Acquasparta) con oltre 90 giovani della Gabelletta e una quindicina di animatori.

Don Matteo Antonelli

«Noi ci siamo e ci saremo, torneremo a proporre anche rassegne di film e poi da settembre faremo altre attività dedicate ai giovani». Il ‘don’ coordina e supervisiona, mentre i ragazzi che si danno da fare come animatori della parrocchia, sono la dimostrazione che si può stare insieme e ci si può divertire facendo cose ‘normali’. «Basta poco per rendere il clima più sereno, calmare le acque. I nostri animatori sono anche un esempio, ‘testimoni’ per chi non ha sempre fatto scelte giuste. Il nostro compito è anche questo, far dialogare, incontrare, unire». Eccola la ‘scintilla’, e il fuoco che dovesse sprigionarsi potrebbe essere quello che scalda il cuore.

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