Acquedotto Valnerina: «Stop speculazioni»

Terni, nuovo presidio del coordinamento per la difesa del Nera: da Precetto in città, sotto la sede del ‘nemico’ Sii. «Serve solo una gestione seria. Basta ‘magna magna’»

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di S.F.

Un obiettivo lo hanno raggiunto – la sospensione dei lavori – in seguito alla settimana di ‘campeggio’ nell’orto sociale ‘Neraviglioso, a Precetto di Ferentillo. Tuttavia la battaglia del coordinamento ‘No acquedotto per la difesa del Nera’ non si è fermato e giovedì mattina, con ‘trasferimento’ nel centro di Terni, spazio al sit-in nel territorio ‘nemico’ – sotto la sede del Sii – per protestare contro l’acquedotto e denunciare ancora i fatti legati alle «perdite idriche, alle indagini per turbativa d’asta, al carattere speculativo e d’impatto sull’ecosistema dell’acquedotto», oltre a manifestare per la difesa del corso d’acqua – si trova tra Ferentillo e Macenano – la ‘Forma del principe’. Protagonista assoluto delle due ore di presidio il colabrodo, oggetto simbolo della protesta del coordinamento.

IL PRESIDIO SOTTO LA SEDE DEL SII, VIDEO

Il colabrodo Megafono in una mano, colabrodo nell’altra. Incessante la voce del presidente del comitato, Franco Coppoli, che ha ben ricordato ai presenti – circa una decina coloro che si sono fermati in pianta stabile davanti alla sede del Sii – quali sono i focus della protesta: «Contestiamo in maniera e pacifica, ma riteniamo l’acquedotto nefasto e soprattutto inutile. Quello attuale a Terni è un colabrodo, con perdite d’acqua del 40%: il Sii, dopo quindici anni, invece di ‘curare’ l’infrastruttura ha ben pensato di fare un’opezione speculativa, prendendo acqua a 300 metri di profondità nelle falde della Valnerina. Inoltre i pozzi scavati sopra la ex-discarica del Comune di Ferentillo e l’attraversamento di sorgenti e canali come la ‘Forma del Principe’, che rischia di scomparire con i lavori di posa delle tubature. Le conseguenze non sono calcolabili».

L’ACQUEDOTTO E LA CASCATA DELLE MARMORE

Le emergenze Coppoli fa poi un passo indietro e arriva fino alla recente ordinanza scattata nella zona più popolosa della città per argomentare la posizione del comitato: «Hanno inoltre ‘spacciato’ – ha continuato – delle emergenze, servono a legittimare determinare cose. Prima quella legata alla siccità per dare il via a questa situazione: in quindici anni i bisogni sono diminuiti. Non c’è bisogno di un nuovo acquedotto, perché invece non hanno depurato e fatto un lavoro serio con il socio privato di allora, Severn Trent? Parliamo poi dell’emergenza Terni nord, che non esisteva. Tutto ciò per dire che l’acqua c’è a sufficienza e servirebbe solo un gestore che lavorasse per bene sulla riduzione delle perdite: speriamo solo che la mobilitazione popolare e le indagini sul mancato appalto dell’opera possa bloccare questa struttura ‘Magna magna’. In definitiva ci sembra un’operazione speculativa a cominciare dall’assenza della gara di appalto per un’opera di oltre 17 milioni di euro, assegnata in house al socio privato, ma pagata dai cittadini direttamente in bolletta o indirettamente con i soldi pubblici».

TURBATIVA D’ASTA PER L’ACQUEDOTTO TERRIA-PENTIMA

Trekking e difesa Precetto, Terni e Macenano, la lista delle iniziative continua. Il coordinamento ‘No acquedotto’ tornerà di nuovo in azione domenica a ‘La forma del principe’: dalle 17 – fontanile di Colleponte – programmato un trekking che toccherà anche Umbriano. Due ore di passeggiata ‘ecologica’ per lanciare ulteriormente i messaggi ribaditi negli ultimi appuntamenti.

ACQUEDOTTO: «NUOVO ESPOSTO»

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