Acquedotto Valnerina, Terni dà il via libera

Respinte le osservazioni delle associazioni ambientaliste da sempre scettiche sul progetto. Investimenti per 20 milioni di euro

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Individuare nuove risorse idriche per soddisfare il fabbisogno del territorio ternano e di quello amerino, anche alla luce delle stime che prevedono una crescita delle necessità da qui al 2040. Il progetto esecutivo definito dal Servizio idrico integrato (Sii) – e che aveva incontrato più di una resistenza fra gli ambientalisti – potrebbe diventare presto realtà visto che ha ottenuto anche l’ok definitivo del Comune di Terni.

Il progetto L’ipotesi prevede la realizzazione, per un costo di 20 milioni di euro, di un nuovo acquedotto in grado di convogliare nel serbatoio di Pentima, l’acqua individuata in alcune falde presenti nei territori comunali di Scheggino (Terria) e Ferentillo. In pratica un adeguamento del progetto Scheggino-Pentima approvato nel 2004 con un’ordinanza del presidente della giunta regionale.

L’acquedotto Il nuovo impianto interessa i comuni di Scheggino, Ferentillo, Arrone e Terni. Si parte dalla captazione di 400 litri d’acqua al secondo attraverso 9 pozzi (5 a Scheggino e 4 a Ferentillo), con l’acqua che verrebbe convogliata nella condotta ‘di mandata’ per il sollevamento al serbatoio di carico in località Renari di Capriglia (Ferentillo) e una condotta ‘adduttrice’ di oltre 23 chilometri fino al serbatoio di Pentima, oltre alle necessarie opere di allaccio e di attraversamento dei centri abitati della Valnerina.

Prescrizioni Considerando il valore ambientale e paesaggistico delle zone interessate dall’intervento, si dovrà procedere – ha sancito la Regione – nel rispetto di alcune prescrizioni. Nella ‘zona speciale’ tra Collestatte e la cascata delle Marmore «si dovrà intervenire con la massima attenzione alla conservazione dei valori storico-antropici e culturali». Compatibilmente con la fattibilità tecnica delle opere, poi, «si dovrà evitare l’esecuzione di attraversamenti aerei dei corsi d’acqua e, laddove non fosse possibile, dovranno essere utilizzate colorazioni opache o cromi che si armonizzino con i colori naturali circostanti». Lo scorso 17 novembre la Regione ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione dell’opera, prescivendo il rispetto delle disposizioni, vincolanti, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio.

Osservazioni A porre domande e dubbi – nel pieno dell’iter per l’approvazione definitiva del progetto – sono stati numerosi soggetti e associazioni: Mountain Wilderness, Tam Cai e WWF Terni, Italia Nostra. Osservazioni respinte e seguite da un parere comunque positivo rispetto al progetto, espresso dal responsabile del procedimento incaricato dal Comune di Terni, Renato Pierdonati.

Altolà Sulla base di quel parere, anche la giunta comunale ha deliberato di non accogliere le osservazioni delle associazioni ambientaliste, «perché i temi di salvaguardia e tutela ambientale sono stati già esaminati dalla Regione Umbria (che ha concesso la ‘Via’ lo scorso agosto, ndR)». Così l’esecutivo di palazzo Spada, lo scorso 20 novembre, ha dato il via libera al progetto definitivo ed esecutivo del SII, anche se la decisione è destinata a sollevare nuovi malumori fra chi ritiene ‘troppo impattante’ un progetto del genere, soprattutto in un contesto di pregio come la Valnerina.

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