Amelia, Pimpinelli verso le dimissioni

Dopo il post contro il ministro Azzolina, l’esponente della Lega sarebbe orientato a rimettere il proprio mandato di presidente del consiglio comunale nella prima seduta utile. Il partito apprezza: vicenda affatto conclusa

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Le scuse, chiare e dal tono decisamente sincero e dispiaciuto, sono arrivate ma Leonardo Pimpinelli (Lega) sarebbe intenzionato a presentare comunque le proprie dimissioni da presidente del consiglio comunale di Amelia alla prima seduta utile dell’assemblea. All’origine della vicenda, il post sessista della sera del 20 ottobre, messo online su Facebook, sul ministro dell’istruzione Lucia Azzolina – post poi rimosso nel corso della stessa serata – che ha sollevato polemiche a non finire anche nella stessa maggioranza, con la chiara presa di distanze da parte di Forza Italia. Probabilmente, comuque, non è quest’ultima l’unica ragione politica che ha spinto Pimpinelli a rimettere – da vedere se in maniera più o meno irrevocabile – il proprio mandato. Se ne tornerà a parlare quando l’attività comunale – frenata dal Covid – tornerà pienamente operativa. Da fonti Lega, intanto, si apprende che il gesto dell’esponente politico è stato apprezzato. Viatico per una ricomposizione della vicenda, dopo i dovuti passaggi politici e istituzionali?

Mandato nelle mani del consiglio comunale

Venerdì lo stesso Pimpinelli ha rimesso il proprio mandato nelle mani dell’assemblea comunale, con una lettera: «A seguito delle polemiche suscitate da un mio post pubblicato su Facebook martedì scorso, reputo che rimettere il mio mandato nelle mani del consiglio comunale sia la scelta più giusta, a tutela del Comune, del consiglio comunale che ho avuto l’onore di presiedere e rappresentare, del sindaco e della maggioranza sua espressione e della Lega partito a cui appartengo. Mi è stata attaccata l’etichetta di sessista quando chi mi conosce bene sa che le vicissitudini della vita mi hanno portato a crescere in una famiglia di sole donne, sono oramai 5 anni che collaboro proficuamente con un Sindaco donna e con un consiglio a maggioranza femminile, l’esperienze della vita mi hanno portato a conoscere ed apprezzarne qualità di ognuna, ho sbagliato e chiedo sinceramente scusa in primis al Ministro Azzolina e poi a tutte le donne. Il mio post è stato sicuramente un errore, la critica politica non deve mai cadere nel volgare, ho provocato indignazione in chi ci ha visto un mio intento sessista e soprattutto ha creato divisione. È da ieri che chiedo ripetutamente scusa per il post, per la sua forma, per l’aggravante del mio ruolo però a tutto c’è un limite. Ho subìto, ritengo oltremodo, attacchi personali che esulano il mio ruolo, ha subito attacchi diretti e personali mia moglie. Ho sbagliato sono qui per ribadirlo nel luogo preposto per la carica politica che rivesto. Chiedo ad ogni consigliere di ripercorrere gli anni di questa legislatura e mi dica se c’è stato mai una mia parola o un mio gesto fuori posto o non in linea con ruolo che rivesto, sono stato coerente con l’importanza del mio mandato. Nella giornata di ieri ho ricevuto stima, sostegno e anche tanti consigli, l’unico che non ascolterò sarà quello di non rimettere il mio mandato, perché ognuno di voi deve, se non l’ha già fatto, rendersi conto a cosa può portare l’odio politico se fomentato e usato per colpire l’avversario. L’errore c’è stato ed è stato grossolano ma ho in maniera onesta e sentita chiesto scusa. Spero che chiedere scusa e rimettere il mio mandato permetta di andare oltre traendo tutti insegnamento da questo accaduto senza che ciò si trasformi da parte di alcuni in un vero e proprio linciaggio, che colpisce la ‘persona’ Leonardo e non al ‘politico’. Non si può rovinare la vita e la reputazione di un avversario, la politica è altra cosa. La politica è lotta sul piano delle idee, delle proposte, dello scontro verbale sui progetti. Abbiamo, purtroppo, demandato troppo ai social, all’odio verbale, all’inquisizione da teatro di quarto ordine».

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