Si tenta, oramai, il tutto per tutto per scongiurare quello che sembra ormai dietro l’angolo, cioè il via libera all’ampliamento della discarica Le Crete di Orvieto come da progetto presentato dall’azienda che la gestisce, la Sao Acea.
L’ampliamento Dopo le manifestazioni in piazza, le proteste, le lettere inviate anche al ministero, nei giorni scorsi, in sede di conferenza dei servizi, la Soprintendenza ha definitivamente decretato il proprio parere favorevole al progetto con alcune prescrizioni. E allora, mentre i comitati pensano a come fare ricorso, un ultimo e disperato appello arriva direttamente dal Partito democratico orvietano.
L’appello A scrivere una lettera alla presidente della Regione Catiuscia Marini, infatti, è proprio Andrea Scopetti, segretario cittadino del Pd. Il suo è proprio un appello alla Regione affinché non si contrapponga e non superi il parere contrario espresso da tutto il consiglio comunale. «Non si tratta più di valutazione tecnica – spiega – sulla quale ci riserviamo comunque di verificare in sede di ricorso che tutte le normative siano state rispettate, ma esplicitamente politica»-
La Regione Il Consiglio comunale ha espresso la sua contrarietà al progetto di ampliamento in due diverse circostanze. Ha scelto di difendere il proprio territorio e che l’ampliamento voluto da Acea non può in alcun modo incidere positivamente né sui livelli occupazionali che sulle politiche di sviluppo ed economiche della comunità. «La palla passa ora alla Regione che, siamo sicuri, ribadirà, come già fatto in precedenza, la volontà di non superare il parere espresso dal Comune, nel rispetto di un territorio che, ricordiamo, è stato determinante per la vittoria del centrosinistra e della Presidente Marini alle ultime elezioni regionali».
Soluzioni non problemi «Confidiamo nella responsabilità che abbiamo affidato nelle mani del sindaco Germani – conclude Scopetti – che dovrà far prevalere le ragioni di un territorio che, su questo tema, non si è mai sottratto all’impegno a risolvere problemi regionali ed extraregionali. Ora chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter contribuire in modo diverso alla soluzione del problema, con benefici che possano ricadere anche sui cittadini e non solo sui privati».
