Arrone, morte pentito: «Sia fatta piena luce»

Il 20 gennaio 2015 Nicola Chiarelli – 28enne lucano – venne trovato senza vita in una casa vacanze, ucciso da un’overdose. Per i familiari e l’associazione ‘Libera’ la morte è ancora «tutta da chiarire»

Condividi questo articolo su

Vogliono vederci chiaro i familiari di Nicola Chiarelli, 28enne originario di Rivello (Potenza) morto il 20 gennaio del 2015 per un’overdose ad Arrone. Cinque giorni prima del decesso il giovane era stato trasferito presso una casa vacanze del comune della Valnerina perché sottoposto al programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia.

L’archiviazione Con il passare del tempo, il fascicolo aperto dalla procura di Terni sulla morte del giovane è stato poi archiviato – la richiesta del pm competente è stata accolta dal gip di Terni – a seguito delle risultanze dell’autopsia. Un decesso, quello di Nicola Chiarelli, causato da «overdose da stupefacenti dovuta ad un’intossicazione acuta da cocaina con pregressa assunzione di eroina».

«Sia fatta piena luce» Ma i parenti del ragazzo, supportati dall’associazione ‘Libera’, chiedono che quell’indagine venga riaperta. Perché sarebbero tanti, troppi, i lati oscuri ancora da chiarire. Il loro appello è stato raccolto nell’edizione di lunedì de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Tanti dubbi La richiesta, che verrà presto formalizzata, è di un supplemento di indagine. Perché secondo l’associazione Libera, dietro quella morte non ci sarebbe solo una ‘banale’ overdose. Fra i tanti nodi da sciogliere, quello relativo a chi ha fatto arrivare la droga al 28enne. Ma anche il suo viaggio a Roma il giorno precedente la tragedia e dove – stando a quanto riferito da Gerardo Melchionda, referente di ‘Libera’ per la Basilicata – avrebbe incontrato una compaesana. Sullo sfondo, i rapporti fra il ragazzo e la malavita calabrese, poi ‘rotti’ con la decisione di collaborare con la giustizia. «Forse Nicola non è stato sufficientemente protetto – spiega Melchionda alla Gazzetta del Mezzogiorno – visto che nessuno si è accorto di nulla. Forse anche i suoi spostamenti non sono stati precauzionalmente verificati».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli