Bassetti ai sacerdoti: «Collaborare di più»

Perugia, le raccomandazioni del Cardinale a conclusione della visita pastorale. Tanti cambiamenti ‘territoriali’ fra le parrocchie

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Iniziata nel 2013, si è conclusa in questi giorni la visita pastorale del Cardinale Gualtiero Bassetti nelle 32 unità pastorali delle sette zone dell’Archidiocesi. In autunno ci sarà un’assemblea diocesana, nel corso della quale saranno tirate le fila degli elementi emersi nel corso della visita.

Le raccomandazioni di Bassetti La visita si è conclusa con le consuete lettere pastorali, nelle quali il Cardinale ha espresso anche alcune significative considerazioni sulla vita parrocchiale. In particolare, Bassetti ha evidenziato la «fatica a collaborare» tra sacerdoti, esortandoli a «incrementare le occasioni di fraternità, di collaborazione e di preghiera, nella prospettiva futura della vita comune». Nel contempo, il presule ha potuto constatare «accanto a chiusure di sapore campanilistico, un certo desiderio di camminare insieme». Diversi i temi emersi durante la visita: dalla necessità di una formazione unitaria dei catechisti e degli operatori ad una maggiore presenza di giovani tra i volontari delle Caritas. Altra importante raccomandazione per l’integrazione pastorale è la costituzione del Consiglio pastorale interparrocchiale che – nelle intenzioni de Cardinale – dovrà essere il motore del cammino dell’unità pastorale. È anche molto importante che i consigli parrocchiali per gli affari economici (Cpae) svolgano un’azione educativa in mezzo alla gente.

Il coraggio di condividere «In un mondo e in una società sempre più frantumate – ha detto Bassetti – diventa una bella testimonianza, quella dei cristiani che camminano insieme, in comunione e che hanno anche il coraggio di condividere. Non basta più condividere la preghiera, i nostri denari per chi soffre sostenendo le tante opere di carità, ma è necessario che impariamo anche a condividere la pastorale, cominciando a lavorare di più insieme, soprattutto attraverso le unità. E questo è il compito, lo sforzo che chiediamo a tutti, sacerdoti e laici, pur sapendo che non è così facile. È lo spirito del Concilio Vaticano II che ci ha portato a una nuova visione di Chiesa più in comunione e corpo di Cristo».

«Più messe in periferia» Altro aspetto non secondario è quello della vita liturgica, in particolar modo delle parrocchie del centro storico, che complessivamente non raggiungono i 5mila abitanti residenti, dove nei giorni festivi vengono celebrate 31 messe, mentre in alcune parrocchie di periferia, che contano ormai migliaia di abitanti, non superano la decina. Al riguardo, il Cardinale Bassetti scrive: «È necessario razionalizzare e armonizzare il calendario delle celebrazioni feriali e festive, privilegiando una prospettiva ‘di sistema’ rispetto alla difesa ad oltranza delle consuetudini».

Scuole, Carceri, Disoccupati Ma la visita di Bassetti non finisce qui: proseguirà nelle scuole, dove il Cardinale è stato invitato dai dirigenti scolastici. «Questo tipo d’invito ritengo che sia uno degli aspetti più importanti del mio ministero – ha detto il Cardinale – perché le domande più profonde sul senso della vita non mi sono state rivolte dalle assemblee parrocchiali, ma dagli incontri nelle scuole, dagli studenti anche non credenti, che però si ponevano dei problemi e per loro era un’occasione preziosa parlare con il Vescovo a 360 gradi. Qualunque quesito che i ragazzi ti pongono c’è sempre il modo per annunciare il Vangelo e Gesù Cristo». Altro obiettivo sarà quello di visitare nuovamente le carceri e incontrare il mondo del lavoro, soprattutto giovanile, dove è difficile trovare una prima occupazione, e quello dei quaranta-cinquantenni «che perdono il lavoro e faticano molto a reinserirsi».

Giulietti: «Comincia la riforma» «La Visita pastorale del nostro cardinale arcivescovo – ha detto il vescovo ausiliare Paolo Giulietti – è stato un cammino molto impegnativo, perché ha avviato alcuni significativi processi di riforma ad iniziare dai vari ambiti della pastorale (evangelizzazione e promozione dell’uomo, iniziazione cristiana, famiglia, giovani, carità), che vanno svolti in comunione tra più comunità parrocchiali nell’essere sempre più Chiesa a dimensione di unità pastorale».

Gli spostamenti parrocchiali La parrocchia di Sant’Agostino (corso Garibaldi – piazza Università per Stranieri) passa dalla prima unità pastorale alla settima (San Donato all’Elce), il che consentirà di avviare un proficuo lavoro di pastorale degli studenti, che risiedono numerosi in quel territorio, come anche in quello della zona universitaria di Elce. Soppressa la Parrocchia di San Giovanni Rotondo, con la restituzione della chiesa alla Congregazione dell’oratorio dei Padri Filippini, il cui territorio sarà incorporato dalla Parrocchia di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna, che a sua volta cederà il proprio extra moenia alla Parrocchia di Santa Maria in Case Bruciate. Inoltre, la Parrocchia di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna incorporerà il territorio dell’ex Parrocchia di San Michele Arcangelo in Porta Eburnea. Altro territorio che passa da una parrocchia ad un’altra è quello intra moenia della Parrocchia di Monteluce, noto come Borgo S. Antonio, che sarà ceduto alla Parrocchia di Santa Maria Nuova in Porta Pesa. Mentre la Parrocchia di San Domenico (corso Cavour) passerà dalla prima alla seconda unità pastorale.

Recepiamo la realtà «Queste importanti decisioni circa il nuovo assetto del territorio – scrive il Cardinale Bassetti – hanno lo scopo di costituire una unità pastorale che possa effettivamente funzionare come strumento di coordinamento delle numerose realtà religiose e laicali presenti nel centro storico e di progettazione pastorale condivisa». «Gli adeguamenti – aggiunge Giulietti – sono emersi durante gli incontri con i consigli pastorali parrocchiali e con i parroci interessati; sono la presa d’atto della realtà e la loro traduzione in termini canonici».

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