Bretella Ast-San Carlo verso ‘nuovo’ progetto: mossa del Comune dopo sentenza del Tar

Terni – Atto per l’avvio della progettazione e del progetto di fattibilità tecnica-economica: tolta di mezzo la delibera 2018 di Cufalo, ma è ancora aria di scontro con la Itagest srl

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di S.F.

«2022? Probabile, non è detto. Potremmo anche farcela». Parole dell’assessore regionale alle infrastrutture Enrico Melasecche del 3 agosto 2020 in merito alla realizzazione del collegamento viario tra l’area di San Carlo e strada della Romita a Terni, a pochi passi dall’Ast: siamo ad inizio 2022 e ancora non c’è nemmeno il progetto esecutivo. Anzi, si riparte dal principio. In definitiva è difficile ipotizzare che si possa chiudere per quest’anno, ma si vedrà. Fatto sta che c’è una nuova puntata nella lunga vicenda per sviluppare la bretella da circa 600 metri: riguarda lo scontro tra il Comune e la Itagest srl sui terreni della società in zona agricola. Lo scorso novembre la sentenza del Tar Umbria, ora la mossa di palazzo Spada. Ma c’è ancora aria di scontro.

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L’area oggetto di contesa (foto Itagest.it)

La sentenza di novembre

Passo indietro. A fine novembre 2021 il Tribunale amministrativo regionale aveva chiuso la partita con la sentenza a favore della Itagest: in sostanza i magistrati avevano stabilito che la procedura originaria del 2018 – si era all’epoca dell’ex commissario Antonino Cufalo – per la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio sui terreni interessati dalla realizzazione dell’opera (da oltre 2,5 milioni di euro) non era corretta. Con tanto di annullamento della delibera legata all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. C’era da correggere. Sono trascorsi quasi tre mesi e il Comune si è attivato. Come? Sul tavolo dell’esecutivo Latini c’è un atto portato dal vicesindaco Benedetta Salvati.

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Progetto, nuova fase: l’atto di indirizzo

Il documento riguarda la nuova approvazione dell’atto di indirizzo utile all’avvio della progettazione, del documento preliminare alla progettazione e del progetto di fattibilità tecnica-economica. In sintesi è stata tolta di mezzo – giocoforza – la famosa delibera di Cufalo con iter che si basa ora sulla variante urbanistica ‘diffusa’ successiva. Non solo. C’è anche la relazione sulle osservazioni dei proprietari espropriandi, ma non tutti: il passaggio in giunta riguarda solo le proprietà della Itagest, vale a dire due particelle del catasto dei terreni. Una sorta di presa d’atto della sentenza del Tar con successivo aggiustamento. E i tempi si allungano. Da ricordare che nei mesi scorsi sono già state effettuate tutte le indagini tecniche del caso sull’area coinvolta nello sviluppo della bretella. Partita chiusa contro la Itagest dunque? A quanto pare no perché restano ancora diverse questioni da chiarire, come ad esempio la valutazione dei terreni. Intanto si registra un ulteriore passaggio nella tortuosa vicenda iniziata l’11 settembre 2018 con il ricorso al Tar. A stretto giro è atteso il semaforo verde del ‘nuovo’ progetto.

 

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