Centri per l’impiego: «Umbria, solo on line»

Il vice presidente della regione, Paparelli: «Dopo l’estate l’accesso a tutti i servizi erogati sarà possibile solo attraverso la rete»

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«Si chiuderà con l’accesso esclusivamente on line a tutti i servizi erogati dai Centri per l’impiego il programma di digitalizzazione dei servizi per il lavoro dedicati a cittadini e imprese, sviluppato dall’Assessorato alle Politiche attive del lavoro della Regione Umbria». I diversi step e gli obiettivi del processo di digitalizzazione sono stati presentati lunedì, nel corso di un incontro a Palazzo Donini al quale hanno preso parte i soggetti coinvolti nell’organizzazione dei servizi: la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il vicepresidente Fabio Paparelli, l’assessore all’Agenda digitale Antonio Bartolini, insieme a Romano Benini, docente universitario ed esperto di politiche attive del lavoro, al direttore regionale Luigi Rossetti e ai dirigenti regionali. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri il presidente del Consiglio delle autonomie locali Stefano Ansideri, il vicesindaco di Perugia Urbano Barelli e il consigliere regionale Andrea Smacchi.

LA SCHEDA

Sportelli virtuali «La presentazione di oggi – ha sottolineato la presidente Catiuscia Marini – segna un’ulteriore tappa, qualificata, nel processo di innovazione del modello organizzativo e funzionale, calando ‘buone pratiche’ nel mercato del lavoro regionale. La digitalizzazione dei servizi consentirà di aver informazioni e conoscenze da parte di una platea più vasta, e in maniera più semplice possibile, per garantire sia l’accesso alle opportunità lavorative che offre il territorio sia la crescita delle imprese. La presidente Marini ha detto che si creeranno sportelli ‘virtuali’ sul territorio: «Non c’è più separatezza fra livelli istituzionali perché non c’è più fra competenze. E il riordino non è solo trasferimento di funzioni, ma un salto organizzativo e funzionale. Si sta chiudendo una fase transitoria aperta con la riforma delle Province, prevediamo di poter completare la stabilizzazione del personale dei Centri per l’impiego, che, grazie alla digitalizzazione, potrà dedicarsi alla ‘presa in carico’ di chi cerca il primo lavoro o lo ha perso».

I soggetti coinvolti Secondo il vice presidente Paparelli «lo sviluppo dei servizi on line dedicati a imprese e persone costituisce la base per il supporto alle politiche di sviluppo attivate e l’incremento del livello di efficienza dei servizi erogati. La Regione Umbria ha avviato già da tempo un percorso per garantire il diritto di accesso alle opportunità lavorative delle persone e favorire lo sviluppo delle imprese, in particolare attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali e il rafforzamento dei servizi per l’impiego, in funzione della proposta di legge all’esame dell’assemblea legislativa. Il processo di digitalizzazione dei Servizi per l’impiego, prevede l’incremento dell’intermediazione lavorativa, che sarà sviluppato attraverso diversi step che prevedono dalla messa a punto dei sistemi informativi all’erogazione esclusiva dei servizi on line, attraverso un percorso di coinvolgimento attivo degli attori del territorio: patronati, associazioni di categoria, sindacali, Comuni e quanti ne hanno le caratteristiche».

A regime a giugno Il primo step ha visto la fase di analisi, progettazione, realizzazione e messa on line dei servizi da erogare a cittadini e imprese. La seconda fase, che dovrebbe terminare a fine febbraio 2018, sarà di test per l’accompagnamento alla fruizione dei servizi attraverso la completa messa a punto dei sistemi informativi e l’ottimizzazione degli stessi. «La terza e ultima fase – ha spiegato Paparelli – sarà quella di chiusura del processo di accompagnamento, prevista per giugno 2018, mese in cui faremo il punto sulla situazione. Dopo l’estate l’accesso a tutti i servizi erogati dai Centri per l’impiego diventerà esclusivamente on line».

«Luoghi di speranza» Per Luigi Rossetti «i Centri per l’impiego dovranno essere ‘luoghi di speranza’, anche con l’affiancamento e il supporto alle persone in cerca in lavoro», mentre per Romano Benini «con questo processo di digitalizzazione si vogliono snellire i tempi di attesa e limitare il peso degli adempimenti amministrativi, visto anche che la dotazione degli organici è limitata. Ci sarà più tempo da dedicare alla presa in carico, ad esempio, dei disoccupati più difficili da reinserire».

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