Ciaran: l’evoluzione della tempesta in Umbria

Diramata una nuova allerta da parte della Protezione Civile regionale

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di Giovanni Cardarello

«Stato di grave emergenza in Toscana, dove si piangono già cinque morti, ma allerta anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Campania, Molise e Lombardia. E’ sempre più evidente che il nostro Paese si trovi in uno stato di calamità climatica permanente». Lo scrive il WWF in una nota ufficiale, una nota nella quale si sottolinea, in maniera quasi plastica, lo stato dell’arte e gli effetti pratici del passaggio della tempesta Ciaran lungo la nostra Penisola.

la situazione, purtroppo, è ancora in drammatica evoluzione. Tanto che la Protezione Civile regionale ha emesso un nuovo bollettino di allerta meteo per l’Umbria. Il bollettino è valido dalla serata di venerdì 3 novembre e per l’intera giornata di sabato 4. L’allerta meteo è di ‘codice giallo’ per rischio idrogeologico ed è determinata dalla presenza di temporali e vento forte (giovedì a Forca Canapine si sono toccati i 128 km/h) su tutti i settori regionali.

Ma, come accennato, la situazione è ancora in evoluzione perché il ciclone Ciaran sta sviluppando una nuova pesante ondata di maltempo con nuovi temporali fino a nubifragi. Nelle prossime ore le condizioni saranno più instabili sulle regioni del centro-sud e, nelle prime ore del fine settimana, un’ulteriore fase di maltempo interesserà l’Umbria con precipitazioni anche intense. È previsto un clima più freddo, con temperature in linea con le medie stagionali, ma nelle zone appenniniche e nei rilievi fino a 600 metri anche di qualche grado al di sotto. Per la prossima settimana, invece, vi sarà un’alternanza tra fasi instabili e pause asciutte ma l’incertezza è ancora piuttosto elevata.

Da segnalare, infine, che una squadra del Soccorso alpino e speleologico dell’Umbria è stata mobilitata dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile. La squadra è a disposizione tanto per gli interventi locali quanto per il supporto alla zona della Toscana, quella sin qui maggiormente colpita dagli effetti della pesante perturbazione.


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