Colussi, parti distanti: nuovo incontro il 7

Perugia, riunione fiume in Confindustria Umbria. L’azienda chiede meno vincoli, a fronte di un taglio minimo al piano esuberi

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Tanti sacrifici per i lavoratori, pochi per l’azienda, che conferma gran parte degli esuberi preventivati. Ecco perché i sindacati dimostrano «forte contrarietà» nei confronti dell’atteggiamento della Colussi durante la trattativa, che ha avuto nella giornata di mercoledì un incontro fiume in Confindustria.

I nodi del contendere Più turni di notte, soprattutto per le donne; una ridefinizione del part-time firmato prima del 1999; l’uniformazione delle tipologie di contratto di lavoro; l’estensione degli orari di lavoro; addirittura verifiche sulle esenzioni mediche: questi i punti sui quali la Colussi vorrebbe ottenere delle concessioni da parte dei lavoratori. In cambio promette di rivedere il piano esuberi (che al momento parla di 115 operai interni, 5 esterni, 5 amministrativi).

Insourcing Nel dettaglio, l’azienda propone anche di offrire attività di formazione e addestramento per la riqualificazione del personale, eventualmente (ma non solo) per internalizzare quelle mansioni che attualmente vengono effettuate da personale esterno. Il cosiddetto insourcing che ora va tanto di moda anche per nella vertenza Perugina. Inoltre, l’azienda vuole che il piano sociale sia uguale a quello dello stabilimento di Imperia.

Uscite volontarie I sindacati pretendono che ogni modifica dell’organizzazione del lavoro avvenga in modo graduale e sperimentale, prevedendo momenti di verifica e nel rispetto di quanto previsto dal contratto nazionale per il settore alimentare. E su questo punto continueranno a battere nel prossimo incontro, in programma martedì 7 novembre. Nel frattempo, però, l’azienda continua a fare colloqui per capire quanti operai sono disposti ad uscite volontarie.

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