Commercio e chiusure a Terni, in centro il calo tocca il 40%

Via libera in I e III commissione al documento di programmazione delle attività. Calo più deciso in città rispetto ad altre realtà: «Impedire la periferizzazione»

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di S.F.

Proietti Divi, Marcucci, Bedini e Renzi

«Se valutiamo il calo del commercio a Terni, viene fuori che per l’area centrale si attesta intorno al 40% di attività chiuse. Una grave perdita per il tessuto commerciale rispetto ad altre realtà». È un passaggio del dirigente all’urbanistica del Comune di Terni, l’architetto Claudio Bedini, durante l’esposizione del documento di programmazione delle attività commerciali, il Dpac: c’è il via libera in I e III commissione congiunta con 10 voti favorevoli della maggioranza e 5 astenuti di minoranze. Di fatto è lo stesso atto preadottato a fine 2022 dall’esecutivo Latini. Lunedì mattina se ne parlerà ancora in occasione del consiglio comunale.

IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE – LEGGI (.PDF)

La commissione

Contenuto identico, si approva

Si tratta di quel famoso ‘piano regolatore’ del commercio di cui si parla da anni e sul quale dirigenti e funzionari lavorano dal 2021. Ora in sostanza si chiude il cerchio dopo la preadozione dello scorso dicembre. Novità? Pochine. Di mezzo c’è anche l’adozione della connessa variante parziale relativo al Prg. A palazzo Spada c’era l’assessore al commercio Stefania Renzi che, prima di lasciare spazio alla lunga delucidazione tecnica di Bedini, ha voluto far presente giusto un paio di cose: «Non è un documento nuovo, sono state apportate solo modifiche per le date. Nei contenuti è identico al precedente». Sul tema ci sarà un accenno di scontro tra il presidente della III commissione Claudio Batini (AP, con lui anche il collega della I Andrea Sterlini), Roberto Pastura (FdI) e Valdimiro Orsini (Terni Masselli sindaco): il motivo è legato al poco tempo a disposizione per studiare l’atto da oltre 150 pagine e la convocazione per la mattinata di sabato.

DICEMBRE 2022, LA PREADOZIONE DEL PIANO PER IL COMMERCIO
IL DOCUMENTO PREADOTTATO NEL 2022

La previsione di insediamento

La prima pianificazione e l’obiettivo

Il Dpac ha visto nei mesi scorsi anche il coinvolgimento delle associazioni di categoria, sia con la giunta Latini che con quella Bandecchi: «Ringrazio entrambe per il supporto – ha specificato Bedini in avvio -, questo è il primo documento del genere che trattiamo su questa pianificazione. Riguarda anche la localizzazione di medie e grandi superfici di vendita. Il documento di programmazione afferma un concetto scontato se vogliamo: il commercio è un elemento inscindibile anche in termini spaziali e di ubicazione rispetto alle aree urbane. Purtroppo veniamo da anni in cui le medie/grandi attività sono state viste come aree che hanno cercato fortuna all’esterno rispetto al centro, a Terni ciò è avvenuto in modo minore. Il futuro non lo vediamo più nella grande distribuzione nel centro commerciale esterno al territorio comunale». Bene, ma l’obiettivo qual è? «Si deve invertire il flusso e impedire la periferizzazione, riportando le attività nelle zone centrali. Con questo strumento discipliniamo questo aspetto». Con un punto ben chiaro da tenere a mente: «Gli esercizi non possono essere né inibiti né contingentati». In ogni caso – pubblichiamo le tavole – sono state individuate porzioni di territorio ad hoc per la previsione di insediamento: «Dal punto di vista dell’offerta, non c’è squilibrio. Le grandi superfici sono rappresentate», ha aggiunto Bedini. Con lui anche la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci e la funzionaria con posizione organizzativa Sandra Proietti Divi. Il dato empirico – un rilievo a vista – del 40% di attività in meno in centro è stato rilevato in occasione del piano periferie ed il rapporto è calcolato rispetto a circa quindici anni fa.

IL CONTENUTO: BOOM GRANDI SUPERFICI E IL TREND PER LE CHIUSURE

Le aree di contabilità condizionata

La sofferenza

Sponda AP l’unico ad esporsi – al di là di Batini, che si è scusato per la convocazione di sabato ma «volevamo chiudere la partita» – è stato il capogruppo Guido Verdecchia: «Io commercio sente la crisi dal pre Covid e Terni ha sofferto ancora peggio. Mettere le grandi superfici a ridosso del centro e chiudere così la Ztl ha intensificato il problema. Serve una rivisitazione della zona a traffico limitato». Se ne parlerà a breve. Orsini ha attaccato su un altro fronte: «Un documento strategico che ho sollecitato più volte. C’è stata cattiva programmazione da parte di qualcuno sull’atto, i lavori potevano essere gestiti in modo diverso: va approfondito ed i consiglieri devono sapere cosa si sta votando». Si asterrà. Pastura sulla stessa scia: «Una stagione politica di bassezza unica sui contenuti. Siete qua da tre mesi, potevate metterlo in un consiglio precedente allora». Idem Pierluigi Spinelli del Pd: «Perplessità sulla discussione odierna, specie a due giorni dal consiglio. Si parla di un argomento tecnico». A replicare ci ha pensato la Renzi: «Ripeto, non c’è alcuna modifica se non di date ed i contenuti sono pubblicati sul sito del Comune da mesi. Le associazioni di categoria non hanno fatto altro che confermare l’intenzione di andare avanti». Un altro paio di scambi pepati e via con il voto. Tra i dati citati dal dirigente comunale c’è anche quello legato ai metri quadrati di servizi commerciali pro capite per cittadino: «Terni ne ha 1,76, come Novara. A Vicenza 2,2 mq. Ma Terni ha avuto un calo costante delle attività commerciali, superiore ad altri contesti». Lunedì si chiude la contesa in consiglio.

«DAVVERO SERVE TANTA OFFERTA A TERNI?»

 

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