Corte d’Appello, Cardella procuratore

Perugia, mercoledì mattina la nomina: «Per me è un onore essere qui», le parole del magistrato di origini siciliane

Condividi questo articolo su

L.P.

Cerimonia, mercoledì mattina, alla Corte d’appello di Perugia per l’insediamento del nuovo procuratore Fausto Cardella.

La carriera Un ritorno a Perugia quello del magistrato di 65 anni di origini siciliane che è stato a lungo sostituto e procuratore reggente nel capoluogo, prima di essere chiamato alla procura della Repubblica de L’Aquila. Nella sua carriera ha diretto le indagini sul sequestro del piccolo Augusto De Megni ma ha anche partecipato alle indagini del pool di magistrati di Caltanissetta sulle stragi in cui morirono Falcone e Borsellino.

corte d'appello Perugia Cardella

La cerimonia alla Corte d’appello

‘Bentornato’ Presenti alla cerimonia nell’aula Goretti della Corte d’appello i vertici degli uffici giudiziari umbri, delle forze di polizia e degli organismi forensi, ma anche amici e colleghi de L’Aquila. Il giuramento del procuratore si è svolto davanti al presidente Mario Vincenzo D’Aprile che ha accolto Cardella con un breve saluto. «Anche dal calore dimostrato oggi si vede che conosciamo tutti benissimo il collega Cardella – ha detto il presidente D’Aprile – e lo conoscete anche meglio di me come magistrato preparatissimo, competente e rigoroso, capace di risolvere qualsiasi problematica in maniera fattiva e collaborativa. Ben rientrato, dunque a Perugia, le sfide e le problematiche che ci attendono sono tante – ha concluso – sono certo che ci muoveremo entrambi per ottenere importanti risultati e per rendere migliore il lavoro degli uffici giudiziari».

La stretta di mano col presidente D'Aprile

La stretta di mano col presidente D’Aprile

Il saluto Visibilmente commosso, il nuovo procuratore ha quindi voluto ringraziare i presenti e le istituzioni, ma anche i giornalisti «che mi fa piacere ritrovare qui. I tempi della giustizia sono sideralmente lontani da quelli della stampa – ha affermato Cardella – anche questo cercheremo di tenerlo presente». Con l’auspicio che i compiti di vigilanza e controllo possano essere declinati in modo da costituire un supporto e un sostegno al lavoro delle procure, Cardella ha ricordato la sua ferma contrarietà alla separazione delle funzioni: «l’ordine giudiziario è unico e il pubblico ministero è il giudice dell’azione penale – ha detto – certamente la collaborazione tra i nostri uffici sarà avviata sulla strada indicata dal presidente D’Aprile».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli