Edilizia residenziale pubblica a Terni: «Propaganda elettorale e fatti zero»

Melasecche: «Sindaco e vicesindaco, invece di andare in giro con il camper, stiano qui a risolvere i problemi e a partecipare ai tavoli»

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di Fra.Tor.

«La richiesta di audizione da parte del Comune di Terni degli attori principali che si occupano di edilizia residenziale pubblica non è stata accolta. Come centrodestra ci siamo quindi riuniti, insieme ad Ater e sindacati, per fare il punto su ciò che e stato fatto, cosa non è stato fatto e cosa c’è da fare». Il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi ha precisato che «parlando di edilizia residenziale pubblica esistono 3 ambiti: l’emergenza abitativa, che oggi ricorre a Terni più volte perché e stato velocemente prodotto un bando senza avere a Terni il regolamento per l’emergenza abitativa; ci sono poi le assegnazioni delle case popolari, va ricordato che esiste un regolamento prodotto nel 2018; poi esiste l’edilizia residenziale a canone concordato. Livelli completamente diversi, che seguono percorsi diversi e che si avvolgono anche di linee di finanziamento completamente diverse. Nel mentre ci sono atteggiamenti incomprensibili perché l’assessore al ramo ha fatto una conversione piuttosto che ascoltare i sindacati. A noi sta quindi il compito della responsabilità e delle azioni. Ad oggi le iniziative che vengono prese estemporaneamente dall’amministrazione comunale, come le iniziative di non coordinarsi con Ater e con la Regione, evidentemente non producono. Propaganda elettorale e fatti zero». Per l’assessore regionale Enrico Melasecche «l’amministrazione comunale si è chiusa in un bunker, non viene agli incontri, come all’ultimo organizzato a febbraio a Terni tra Regione, Comune e Ater, Il Comune ha mandato un direttore generale, un dirigente e un funzionario, con i quali abbiamo analizzato tutti i punti per portarli definitivamente a soluzione, perché altrimenti saranno motivo di discussione e andranno a danno degli inquilini. Ma ad oggi ancora non hanno firmato il verbale di questo incontro, perché affrontare i problemi comporta per il Comune una serie di responsabilità di cui non si sono voluti occupare fino ad oggi. Ci vuole serietà, competenza e voglia di risolvere i problemi, la Regione li ha risolti con tutti tranne che con l’amministrazione comunale. Sindaco e vicesindaco, invece di andare in giro con il camper, stiano qui a risolvere i problemi e a partecipare ai tavoli, anche con i sindacati, perché la situazione potrebbe cambiare in fretta se solo fossero persone serie». Costantino Di Paolo di Ater ha ricordato che «nelle casse dell’Ater, per effetto della crisi economica, manca circa 1 milione di canoni di affitto annui da parte degli inquilini, che non potendo anche pagare il condominio, ci mette difronte ad ulteriori esborsi per far fronte alle spese condominiali. Ater è oggetto di continuo di fuoco da parte del Comune, a modo del tutto ingiustificato, perché ci vengono addossate colpe che non sono le nostre». Infine parola ai sindacati. Rossano Iannoni del Sunia precisa che «non vogliamo essere strumentalizzati da nessuno. Abbiamo proposto 3 problemi che sono: emergenza abitativa, mobilità e manutenzione degli appartamenti vuoti. Qualcuno deve mettere i soldi per mettere a posto questi appartamenti. Se si riuscisse a creare un tavolo con Regione, Ater, Comune e sindacati, chiederemo una cosa semplice: visto che Ater i soldi non li ha, mettano in bilancio regionale i fondi per fare queste cose. La polemica non serve, serve risolvere i problemi».



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