Elettrocarbonium, lezione da imparare

Terni, l’agonia vissuta dall’azienda di Narni deve essere di insegnamento per il futuro: basta avventure al buio

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di Marco Torricelli

La sabbia – o forse la grafite – scende dentro la clessidra. Il tempo passa, questo fine settimana sarà lunghissimo per i lavoratori dell’Elettrocarbonium, e seppure la fine di questo atto della tragedia sembra già scritta, a Narni si aspetta ancora.

elettrocarbonium assemblea 4 marzo67 lavoratori2La lezione Un fatto è comunque certo: quella che Michele Monachino e compagnia cantante hanno dato e stanno dando è una lezione che potrà, dovrà, tornare utile. A tutti. Perché ripensare a tutta questa storia dovrà essere alla base di qualsiasi strategia futura: da parte del Mise, delle istituzioni locali e anche dei sindacati.

La bonifica Perché superato, in teoria (Ascoli Piceno, l’altro sito nel quale era presente Sgl, non è molto lontana e le vicende di quell’area devono essere tenute sempre presenti) l’ostacolo rappresentato dalle questioni legate alla bonifica, la programmazione dedicata a Narni e al sito industriale può e deve essere studiata, stavolta, con maggiore cognizione di causa. Chiarito, una volta per tutte, che ‘continuità produttiva’, per il sito narnese, non è sinonimo di ‘continuare a fare gli elettrodi’.

I lavoratori in Prefettura

I lavoratori in Prefettura

La continuità produttiva Già, perché anche questo è un tema non trascurabile e che – tolto di mezzo – potrebbe rappresentare una chiave di volta: quel sito resterà a ‘vocazione industriale’ anche se (ovviamente in teoria) ci si dovessero costruire tappi di bottiglia o scatole per il tonno. E sarà bene che, una volta messo a fuoco, questo concetto sia fatto diventare patrimonio comune tra tutti i soggetti in campo, così che l’eventuale prossimo ‘campione’ possa essere selezionato in maniera un pochino più accorta.

I soldi Intanto c’è da aspettare lunedì, verificare se Monachino abbia effettivamente provveduto a saldare i debiti che ha sparso in giro – con i lavoratori, con le ditte e con i fornitori vari – e poi, a seguire, se lui e l’avvocato Petrucci abbiano intenzione di rispondere, in qualche modo, alla richiesta del Mise. Perché di andare in mezzo a binari della ferrovia, i lavoratori di Narni, ne farebbero volentieri a meno.

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