«Finalmente Umbria regione arcobaleno»

«E’ il momento di festeggiare», dopo 10 anni c’è la legge contro le discriminazioni di genere. De Vincenzi: «Assenti il buon senso e il rispetto delle regole»

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Ci sono volute più di tre settimane di discussione, dieci anni di attesa e una valanga di emendamenti presentati dall’opposizione, perché il consiglio regionale dell’Umbria approvasse la nuova legge che detta le «norme contro le discriminazioni e le violenze di genere determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere».

LA STORIA RECENTE – RICOSTRUZIONE MULTIMEDIALE

La locandina dell’Omphalos

Momento di festeggiare In mezzo, da un lato, il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali chiesti a più voce dai cittadini, rappresentanti delle associazioni di genere, alcuni esponenti politici e, dall’altro, i tentativi di affossare la legge di chi si proclama a ‘difesa della famiglia naturale’ con i supporters venuti da fuori ad assistere alla seduta all’interno di palazzo Cesaroni. Ma il giorno dopo, per qualcuno, è il momento di festeggiare. «Festeggiare, sì, perché la nostra regione finalmente ha una legge che tutela tutti, al di là del genere -commentano i Giovani democratici – Oggi abbiamo vinto, prima di tutto come cittadini e poi come giovani, perché il futuro è nostro e abbiamo il dovere di combattere per migliorarlo. Abbiamo vinto la battaglia che tanti ragazzi hanno portato avanti, primi tra tutti i ragazzi di Omphalos Lgbt».

Pd spaccato «Abbiamo vinto nonostante tutto e tutti – commentano – ma anche se ora è un momento di festa, non possiamo non accorgerci che dentro al nostro partito, qualcuno è ancora legato a ideologie anacronistiche e a tratti comiche e che per questo ha provato fino alla fine ad ostacolare la piena vittoria. Vogliamo ricordare che tutte le leggi devono rispettare la Costituzione e che gli emendamenti non sono una cosa da presentare a caso o per salvare la faccia, per di più se queste posizioni vengono portate avanti da dentro le fila del Partito Democratico che, in questo caso, ha saputo rispondere in maniera compatta alla provocazione. Da oggi in Umbria, l’omofobia non ha più cittadinanza».

La protesta dello scorso 28 marzo

‘Umbria rainbow’ «Dieci anni e tanta fatica, ma l’Umbria ha finalmente fatto un passo avanti contro la discriminazione verso le persone LGBT – commenta l’associazione Omphalos – ora la nostra Umbria è diventata un posto che promette di impegnarsi a tutela di tutti, promuovendo l’educazione alle differenze e applicandosi per un futuro senza discriminazioni. Da oggi la nostra Umbria diventa più rainbow».

Passo in avanti L’approvazione della legge contro l’omofobia è stata salutata come un altro importante passo della comunità umbra verso la costruzione di una società concretamente democratica, egualitaria ed inclusiva anche dal consigliere regionale Silvano Rometti dei Socialisti e riformisti. «La lotta a tutte le discriminazioni e la difesa della libertà di formazione delle coscienze – ha commentato il consigliere – il rispetto delle opinioni e la piena tutela dell’espressione di esse nel consesso sociale è nel dna storico dei socialisti che si sono storicamente battuti soprattutto per i diritti delle persone, ed in questo caso, indipendentemente dai loro orientamenti sessuali. Questa legge si propone di evitare qualsiasi forma di discriminazione nell’ambito del lavoro, della scuola e nella vita sociale e familiare ed intende promuovere la formazione di un’opinione pubblica che faccia propria la cultura del rispetto delle differenze e la ferma condanna della mentalità omofobica, prevenendo già in ambiente scolastico il bullismo basato sulla discriminazione relativa all’orientamento sessuale».

Il consigliere De Vincenzi

Contrari Ad aiutare la maggioranza nel raggiungimento di questo traguardo anche i consiglieri del Movimento 5 stelle Liberati e Carbonari che, astenendosi sui singoli articoli, hanno comunque deciso di votare a favore dell’intera legge «anche per cercare di colmare il divario tra la società civile e la politica», come ha spiegato Maria Grazia Carbonari. Mentre a votare contrari sono stati il consigliere di Forza Italia Nevi, Squarta di Fratelli d’Italia, Claudio Ricci, Sergio De Vincenzi e, per la Lega Nord, Fiorini e Mancini che è intervenuto per annunciare che, in futuro, la Lega potrebbe anche decidere di chiedere un referendum popolare su questa normativa.

DE VINCENZI SI SCALDA – IL VIDEO

Area cattolica Di poche parole anche il consigliere De Vincenzi che, dopo aver dato più volte battaglia alla maggioranza nelle ultime settimane, riuscendo a rinviare già una volta il voto per assenza di copertura finanziaria al testo di legge e presentando martedì una valanga di emendamenti, si è limitato a commentare:  Il buon senso e il rispetto delle regole sono stati comunque i grandi assenti, ora anche l’Umbria ha la sua legge progender di regime e ideologica che volendo antidiscriminare discriminerà ancor di più. Nonostante tutto qualcuno avrà il coraggio di parlare di civiltà e di accoglienza».

Condanna ferma «Una legge attesa, necessaria, una legge di civiltà», secondo il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito Democratico). «I casi di omofobia e di transfobia, l’intolleranza, l’odio, la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e transessuali sono all’ordine del giorno nel nostro Paese e questa legge è netta nel ribadire che l’odio e le discriminazioni non devono avere cittadinanza in Umbria come pure nel nostro in Italia. La legge, nella sua formulazione finale, è la conseguenza di un lavoro di ascolto e di sintesi durato mesi e rappresenta al meglio un momento di crescita culturale per la nostra regione». Smacchi spiega che «gli emendamenti da me presentati, insieme ai colleghi Chiacchieroni e Leonelli hanno avuto il chiaro intento di riequilibrare diritti e libertà paritariamente tutelate dalla Costituzione. La legge, accanto ad una condanna ferma ad ogni forma di violenza o discriminazione, così come emendata, richiama con forza principi costituzionali come la libertà di pensiero e di manifestare liberamente la propria opinione, rimarca il ruolo dei genitori nell’educazione dei propri figli, limita l’attività di formazione nelle scuole ai soli professori con esclusione degli studenti, garantendo la rappresentanza delle famiglie nell’Osservatorio contro violenze o discriminazioni». Secondo Andrea Smacchi, «grazie a queste modifiche, proposte ed accolte, la legge è diventata di tutti e non di una sola parte, non dunque una legge ideologica, ma la risposta matura di una’Assemblea legislativa rappresentativa dell’intera regione. Oggi nessuno e nessuna associazione potrà piantare la propria bandierina su un testo che, grazie al senso di responsabilità e di governo della maggioranza, è diventato il testo di tutta la comunità umbra».

Carla Casciari

Cultura della tolleranza Carla Casciari, consigliera del Pd, esprime la propria soddisfazione: «Finalmente è stata approvata la legge cui si stava lavorando da alcuni anni e che sostiene la cultura della tolleranza e del rispetto dei diritti di tutti. Il tema dei diritti delle persone discriminate e delle violenze determinate dall’orientamento sessuale – prosegue – era stato oggetto già nella precedente legislatura di una proposta di legge presentata dagli allora consiglieri regionali Manlio Mariotti, Luca Barberini e Giancarlo Cintioli (Pd) a marzo del 2014.  L’approvazione di questa legge era un atto dovuto. Non condividevo, da persona pragmatica quale sono, il fatto di sostenere equilibrismi della politica che con sempre maggiore difficoltà ignorano istanze della società o peggio le offendono. L’articolo 3 della Costituzione italiana dice che ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’. E allora perché non dovevamo porre la nostra attenzione sul tema dell’omofobia? C’è ancora un forte pregiudizio e la convinzione di poter giudicare le persone a seconda del loro orientamento sessuale. Questa proposta di legge non toglie nulla ma fornisce alcuni strumenti per abbattere questi pregiudizi. Magari con strumenti meno incisivi e con risorse esigue, rispetto ad altri atti, ma sostiene la cultura della tolleranza e del rispetto dei diritti. Una forza politica che ha l’onere e l’onore di governare – mette in evidenza Casciari – ha l’obbligo di difendere i diritti di tutti e di ciascuno senza ideologia. Non occorre alcun comportamento violento per riaffermare la vocazione inclusiva della nostra regione che guarda a tutte le persone e a tutti i loro diritti. Insomma, non si interpreta la realtà con la sola ideologia o difendendo i diritti di alcuni. Anche Papa Francesco nell’ottobre del 2016 – conclude – ha ribadito che opporsi alla teoria del gender significa chiudere le porte a qualcuno che vive una sofferenza interiore. Ci vuole rispetto – conclude – delle persone, tutte e dei loro diritti, tutti».

Silvano Rometti

Costruzione democratica Per Silvano Rometti (Socialisti e riformisti) «l’approvazione della legge contro l’omofobia e contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, da parte del consiglio regionale dell’Umbria, segna un altro importante passo della comunità umbra verso la costruzione di una società concretamente democratica, egualitaria ed inclusiva; la lotta alle discriminazioni tutte e la difesa della libertà di formazione delle coscienze, il rispetto delle opinioni e la piena tutela dell’espressione di esse nel consesso sociale è nel dna storico dei socialisti che si sono storicamente battuti soprattutto per i diritti delle persone, ed in questo caso, indipendentemente dai loro orientamenti sessuali. Questa legge si propone di evitare qualsiasi forma di discriminazione nell’ambito del lavoro, della scuola e nella vita sociale e familiare ed intende promuovere la formazione di un’opinione pubblica comune che faccia propria la cultura del rispetto delle differenze e la ferma condanna della mentalità omofobica, prevenendo già in ambiente scolastico il bullismo basato sulla discriminazione relativa all’orientamento sessuale. Troppo dolore, sofferenza, suicidi di ragazzi; troppa emarginazione nei rapporti interpersonali, anche attraverso l’immenso potere dei social e della rete, si sono registrati negli ultimi anni, e si continuano a registrare presso la nostra comunità. Noi socialisti, invece, siamo – dalla nascita del nostro partito – a favore di una forte difesa dei diritti civili il cui esercizio è fondamentale per vivere in libertà e sicurezza, con piena dignità personale e sociale, con perfetta integrità fisica e psichica. La legge oggi approvata esprime l’urgenza di un’azione comune che parta dall’educazione dei ragazzi secondo i valori di libertà e democrazia, con azioni proattive precise, volte a riformare, a rinforzare gli strumenti attualmente – prosegue Rometti – previsti dalle normative scolastiche, rispetto a tale importante aspetto, costruendo inoltre precise garanzie di tutela dei cittadini adulti, nell’ambito lavorativo, nei loro percorsi di carriera come nella civile convivenza. Per queste finalità, ben espresse dal provvedimento legislativo, riaffermiamo un sostegno che viene dalla nostra tradizione riformista e non vuole essere certo la rincorsa di una moda ideologica, di facciata. Esso rappresenta in realtà la nostra battaglia di sempre verso ogni ostacolo, ogni pericolo, non solo per la salute delle persone, ma per il loro diritto al godimento di un’esistenza sicura, libera e dignitosa, al diritto – conclude – di una crescita umana e professionale, al diritto di tutti alla felicità e ad una ottimale qualità della vita, a prescindere dal privato o pubblico orientamento sessuale».

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