Istat, Umbria anziana e con meno residenti

Pubblicati i dati demografici al 31 dicembre 2015: 3 mila e 581 residenti in meno, lieve calo anche per gli stranieri

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Un bilancio demografico che parla chiaro. L’Umbria, secondo i dati dell’istituto nazionale di statistica al 31 dicembre 2015, ha una popolazione tra le più vecchie d’Italia e – rispetto all’anno precedente, lo stesso vale per il trend nazionale – ha perso residenti. Per quanto gli riguarda gli stranieri c’è un lieve calo, dovuto per lo più ai movimenti anagrafici.

In Umbria i residenti al 31 dicembre 2015 sono 891 mila e 181: rispetto al 1° gennaio dello stesso c’è una diminuzione di 3 mila e 581 unità nel computo totale legato al saldo ‘naturale’ (differenza tra nascite e morti) e dei movimenti anagrafici. Per quel che concerne il primo dato in Umbria, nel 2015, ci sono state 6 mila e 542 nascite contro le 10 mila e 811 morti: saldo negativo di 4 mila e 269, -4.8%. Una percentuale che colloca l’Umbria solo alle spalle di Molise e Friuli-Venezia Giulia (il dato medio nazionale è del -2.7%). Il tasso di crescita totale è invece del -4%, contro il -2.1% nazionale.

L’età media dei residenti – 427 mila e 662 maschi,  463 mila e 519 donne – è di 46.3 anni, dato superato in negativo solo da Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Toscano (media nazionale 44.7). In particolar modo l’Umbria spicca per la presenza di ‘Over’ 80: l’8.2% della popolazione, con la Liguria unica (9.4%) a far registrare una statistica superiore.

Gli stranieri al 1° gennaio 2015 erano 98 mila e 618, mentre al 31 dicembre sono scesi a 96 mila e 875 nonostante le 1205 nascite e le 148 morti: a causare il -1743 complessivo  (-1.8% rispetto al 2014) sono infatti i movimenti anagrafici. Umbria in questo caso in netto distacco con il dato medio nazionale, che si attesta al +0.2%.

Natalità e mortalità Umbria male in quanto a tasso di natalità e mortalità nel 2015: 7.3 per mille nel primo caso (la media nazionale è 8, dato più basso solo in Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Basilicata e Sardegna), mentre nel secondo parametro la statistica si ferma al 12.1 per mille (media nazionale 10.7, registrano un ‘punteggio’ più alto solo Piemonte, Liguria e Molise).

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