Latini agli ‘innovatori’: «Parliamo ma si parta dai nostri progetti»

Terni, una lettera aperta del sindaco in cui ringrazia per i contributi d’idee e fa il punto della situazione in una fase cruciale della città

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di Leonardo Latini
sindaco di Terni

Su una cosa siamo d’accordo, serviranno idee nuove, fuori dai vecchi schemi e frutto di elaborazioni aggiornate della realtà attuale. L’intenzione e la volontà di offrire un contributo all’ideazione e alla realizzazione di un’idea di città, specie in una fase come quella che stiamo vivendo, sono senz’altro da valutare positivamente. Altrettanto doveroso, da parte di chi amministra Terni, è l’essere disponibile al dialogo, a maggior ragione poi quando chi chiede apertura e confronto appare animato da passione civile e da disponibilità nel mettersi in gioco per la propria comunità.

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Ringrazio per i contributi d’idee, alcune delle quali peraltro ricorrono da anni in vari programmi elettorali e per l’iniziativa, con l’auspicio di uscire dal bieco e abusato (da taluni) schema della contrapposizione amico-nemico, specchio di un confronto ideologico che la storia c’insegna essere in buona parte superato. Tuttavia rilevo, con rammarico, che nel proporre il confronto questo gruppo di cittadini definisca l’attuale amministrazione come un insieme di ‘naufraghi stremati’.

TERNI POST-PANDEMIA: «RIPARTIRE DAL DIALOGO»

Solo se si parte da un rispetto reciproco, soprattutto nei confronti di chi come noi ha ottenuto democraticamente la fiducia dei cittadini e fa parte di una coalizione che continua ad ottenerla in tutti gli appuntamenti elettorali che si sono susseguiti in questi due anni, si possono iniziare una discussione e un confronto su basi solide, senza mai dimenticare che un conto è immaginare progetti e soluzioni, un altro è metterli in pratica. Per questo, per confrontarsi, occorre tener presenti non solo i modelli, ma anche le difficoltà dei percorsi amministrativi; non solo teorizzare, ma valutare cosa significhi il rapporto costante con le istanze dei cittadini, con le insidie delle procedure burocratiche.

Per mettere sul tavolo del dibattito tutti gli argomenti utili al confronto occorre forse spiegare meglio quel che stiamo facendo e quali sono le nostre idee, cosicché poi sia più facile avviare un’interlocuzione. Al mio insediamento ho trovato una città fiaccata, demoralizzata, smarrita, paralizzata. Oggi ci troviamo in una difficilissima convivenza con l’emergenza del dissesto alla quale si sta aggiungendo l’altra ancor più pesante della pandemia, ma ribadisco di essere convinto del fatto che, con grande entusiasmo, serietà e caparbietà, con il determinante sostegno e il positivo contributo d’idee della nostra maggioranza consiliare, grazie al confronto costante con una parte consistente del mondo dell’associazionismo, delle categorie, delle parti sociali e delle altre istituzioni cittadine, in pochi mesi abbiamo conseguito risultati che neanche avremmo potuto immaginare quando ricevemmo le consegne dal preoccupatissimo commissario del Governo.

Il progetto della mia giunta resta quello di una Terni verde, intelligente e dinamica. In sostanza ci stiamo impegnando per costruire una città più libera, più consapevole delle proprie possibilità e quindi della propria identità, più vicina a tutti i membri della propria comunità in difficoltà, più sicura, più innovativa, più bella, più attrattiva, più connessa con il proprio territorio, più disponibile ad alleanze strategiche e a cogliere le opportunità di alleanze, collaborazioni e finanziamenti esterni.

La nostra amministrazione è impregnata su importanti temi: il nuovo rapporto con le multinazionali per coniugare sviluppo economico e ambiente; lo sblocco e l’avvio dei più importanti cantieri di opere pubbliche che dovranno essere il volano della ripresa e di uno sviluppo futuro che punti molto sull’innovazione, da sempre caratteristica della città. Si parla di trasporto a idrogeno, della mobilità sostenibile, dell’hub turistico che dovrà collegare la città, la Cascata e la Valnerina, attraverso lo Staino, auspicando che il nostro territorio consolidi la sua posizione di leadership nel settore degli sport outdoor, puntando sulle sue specificità, sul suo paesaggio, sulla sua identità, sulla sua vocazione di polo di commerci e sulla vivacità del suo centro storico, un patrimonio enorme quest’ultimo, frutto di tanto lavoro e di sacrifici, che dovremo necessariamente recuperare nella fasi successive all’emergenza che stiamo vivendo.

Vorrei sottolineare il lungo percorso di risanamento tecnico dei bilanci, che adesso si dovrà confrontare con l’ulteriore crisi indotta dalla pandemia, subendo allo stesso tempo il peso e i vincoli del dissesto, e del rilancio delle società partecipate. Un focus, poi, lo dedico all’implementazione dei livelli d’istruzione e di alta formazione, attraverso una nuova idea di polo universitario, della quale stiamo, finalmente e concretamente, ponendo le basi con la Regione dell’Umbria e l’Università di Perugia.

Anche in riferimento alle sollecitazioni in questo senso degli ‘innovatori’ vorrei ricordare scelte amministrative sulla base di una strategia d’area vasta, che guarda non solo alla ‘conca’ ternana, ma alle aree strategiche per lo sviluppo economico futuro della nostra città. Vorrei, inoltre, far riferimento alla costruzione di un nuovo modello di solidarietà cittadina, più equo, più inclusivo, più mirato a fornire gli strumenti per far rialzare chi è in difficoltà, alla riorganizzazione della macchina organizzativa dell’Ente, strumento indispensabile alla nostra amministrazione per fornire servizi ai cittadini e per progettare il futuro di Terni.

Ribadisco, infine, che la nostra amministrazione scommette anche sul recupero della bellezza, sul ripristino del decoro e sull’implementazione delle aree verdi della città, anche con progetti speciali, non come interventi fini a sé stessi, ma perché crediamo che una città più bella, decorosa e con più alberi e giardini, migliori la qualità della vita dei cittadini e la sua stessa attrattività.

Si può fare meglio? Si può fare altro? Forse. E proprio per questo mi rivolgo agli ‘innovatori’ e a tutti i cittadini di buona volontà affinché facciano un passo avanti per sostenere lo sforzo di chi è stato chiamato democraticamente a guidare palazzo Spada. Tutta la nostra amministrazione, direi tutto il nostro Ente, che è il Comune, che è un bene comune della città, hanno bisogno non solo della vicinanza della regione Umbria che finalmente oggi ci è davvero accanto, ma anche e soprattutto di sentire al proprio fianco la città, magari in maniera critica, ma costruttiva. In un clima di rispetto reciproco e di collaborazione, sono convinto che ce la faremo, non solo a superare la nuova grande crisi indotta dalle conseguenze dell’epidemia, ma anche a realizzare gradualmente il progetto di cui siamo portatori, non in nome nostro ma di Terni.

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