L’evento ‘Perugia1416’: «La festa della città»

Il nuovo regista della rievocazione, Rodolfo Mantovani: «Identità dei rioni, coinvolgimento dell’Università e giochi medievali»

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L.P.

Grande appassionato di storia, eclettico, attore con un passato anche in alcune produzioni Rai, da 20 anni Rodolfo Mantovani bazzica le rievocazioni storiche umbre e calca i palcoscenici di tutta Italia. Umbro da 300 anni, come ama definirsi, il nuovo regista di Perugia1416 è cresciuto al mercato delle gaite di Bevagna. 

‘Tempo di Scirocco’ a Spoleto

La festa di tutti Nato a Foligno, da sempre residente a Bastia, il giovane attore umbro, che tutte le mattine lavora al teatro delle Maschere di Roma, ha già la testa piena di idee. Una su tutti: «La mia sarà la rievocazione di tutti i perugini». Con tutte le polemiche che ci sono state? «Come in tutte le manifestazioni l’iniziativa deve partire principalmente da qualcuno, è sempre successo così – risponde – quattro o cinque persone che si trovano insieme e decidono di dare vita a una festa. Con gli anni, poi, diventa una tradizione. Nella prima edizione era impossibile accontentare tutti, d’ora in avanti ci lavoreremo».

L’assessore Finora, la rievocazione, lui l’ha vista solo da fuori. «Voglio portare la mia esperienza in Umbria e metterla a servizio di Perugia1416» dichiara, però, soddisfatto. Fino ad oggi c’è stata solo una brevissima telefonata con l’assessore alla cultura Teresa Severini, colei che ha fondato l’associazione Perugia1416 e che la presiede. «E’ stata una breve telefonata in attesa di metterci a tavolino e discutere sul da farsi – spiega – ho apprezzato molto il fatto di avermi chiamato e ci siamo dati appuntamento nei prossimi giorni».

Il Palio della prima edizione

Giochi medievali Figlio di un professore di educazione fisica, allenatore di atletica leggera oltre che di nuoto, nella rievocazione che ha in mente Mantovani non potrà mancare una parte dedicata agli sport del tempo. «Oltre alla sfilata mi immagino di potenziare tutta quella parte relativa ai giochi medievali, coinvolgendo tutte le associazioni sportive locali. E, perché no, dedicare degli spazi anche agli sport femminili. Quello che io credo è che questa rievocazione debba trovare una sua specificità, senza essere l’emulo di nessuno. Innanzitutto quest’anno dovremo lavorare per creare dei punti di interesse all’interno dei rioni, ognuno dei quali avrà un timbro, un colore, delle attività specifiche. Sarebbe bello creare un percorso per tutte le famiglie in cui poter conoscere e approfondire queste caratteristiche. Così, ad esempio, il Rione Porta Santa Susanna è caratterizzato dal colore azzurro perché da quella porta si vede il lago Trasimeno e nel Medioevo loro commerciavano il pesce che arrivava da lì. Allora il visitatore potrebbe approfondire questo aspetto, dal modo in cui si pescava al trasporto, fino alla vendita del pesce nei banchi per strada».  E’ questa la strada per ritrovare l’identità in ogni rione e far appassionare perugini e non alla storia.

Università Non solo coinvolgere le associazioni locali, ma anche il mondo universitario. «La ricerca sui costumi, ad esempio, può essere fatta in collaborazione con l’ateneo perugino, così come avviene in altre realtà italiane. Chi studia storia a Perugia come può non partecipare a una rievocazione storica proprio di quella città?». L’idea, per Mantovani, è quella di focalizzarsi sull’identità dei rioni, creare un organigramma con responsabilità specifiche e, poi, attivare delle taverne all’interno di ogni quartiere. «E’ un modo anche per fare cassa – spiega – non possiamo pensare che il Comune sosterrà sempre economicamente la rievocazione. Oltre che un importante momento di socialità». Guarda molto avanti, Mantovani, azzardando anche la possibilità che Perugia1416 diventi il punto di riferimento delle rievocazioni storiche umbre, nonostante la sua giovanissima età.

Rodolfo Mantovani

Festa della città «Perugia è il degno capoluogo di una regione che ha tradizioni antichissime, una delle università più prestigiose, manifestazioni storiche tra le più importanti e dovrebbe proprio rappresentare l’anello di congiunzione tra tutte queste realtà rappresentate anche da Assisi, Foligno, Gubbio, Bastia. Dopo Meredith e il terremoto, Perugia rischia di svuotarsi e allora tutti dobbiamo lavorare per questa grandissima occasione». Per questo Perugia1416 sarà una festa, un grande esorcismo collettivo contro tutti i mali. «A questa grande festa di piazza dobbiamo riuscire a far partecipare ogni cittadino. Avremo raggiunto un buon risultato solo se tutti torneranno a vivere la città, parcheggiando fuori dal centro e poi correndo, in salita, per via dei Priori perché quello che sta avvenendo in corso Vannucci è un momento irripetibile che nessuno si vuol perdere. Solo se creeremo una rete tra tutti i soggetti coinvolti riusciremo a rendere grande questa festa per cui un inglese comprerà il biglietto e arriverà a Perugia con la Ryanair solo per assistere alla rievocazione».

Rodolfo Mantovani mercato Gaite

L’incarico Sulla prima edizione non si sbilancia. «Non mi posso permettere di criticare, immagino però un corteo organizzato in modo più pulito, con delle transenne in legno, un tappeto per ogni rione su corso Vannucci e, perché no, della musica del tempo suonata dal vivo per tornare a respirare l’aria del Medioevo da ogni punto di vista». Da fare, dunque, c’è tanto mentre i tempi sono stretti. E i soldi?«Sul compenso (15 mila euro, ndr) non ho nulla da dire – spiega – ho partecipato a un bando pubblico per cui già sapevo qual’era la cifra, anche se notoriamente per questo genere di attività i compensi sono di ben altro tipo. Ma non importa, io lavoro per passione e baratterei gli stessi soldi per avere più tempo da dedicarmi alla rievocazione. Tre mesi sono pochi, le cose da fare tante».

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