Maltrattamenti e abusi verso la moglie malata oncologica: 52enne condannato a Terni

Sette anni di reclusione per l’uomo. Contestata anche la violenza sessuale

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di F.T.

Dieci anni di maltrattamenti, incurante della patologia oncologica che affliggeva la moglie. Ma anche avances spinte e un episodio particolarmente brutale, qualificato dall’autorità giudiziaria in ‘violenza sessuale’, avvenuto nell’aprile del 2020. Queste contestazioni sono costate ad un 52enne ternano una condanna a sette anni di reclusione, inflitta dal tribunale di Terni in composizione collegiale: presidente Rosanna Ianniello, giudici Francesca Scribano e Chiara Mastracchio. In aula l’accusa, rappresentata dal pm Elena Neri subentrata nel fascicolo al collega Matthias Viggiano, aveva chiesto una condanna ad otto anni: punto di vista sostanzialmente accolto.

Anni di sofferenza

Secondo quanto messo nero su bianco dalla donna – 53enne anche lei ternana – ed emerso nel corso del processo, l’ex marito – complice l’abuso di alcol ricollegato alla perdita del lavoro – l’avrebbe costretta a subire atteggiamenti arroganti, prepotenti, offensivi. Fra insulti, umiliazioni e minacce – «se non stai zitta ti ammazzo… non sarà il tumore a portarti via» -, con il passare del tempo la situazione era significativamente peggiorata. Tanto da arrivare anche a vere e proprie aggressioni fisiche – l’ultima, uno schiaffo nell’aprile del 2020 – e abusi.

La violenza sessuale

All’attenzione della procura e quindi del tribunale di Terni ci sono finite anche le ‘pressioni’ messe in atto dal 52enne, soprattutto quando era ubriaco, per costringere la donna ad avere rapporti sessuali. Tanto che in più di un’occasione aveva dovuto sottostare contro la sua volontà, o, quando andava bene, si era vista costretta a dormire sul divano per sfuggire alle ‘avances’. Poi, però, c’era stato un episodio ancora più grave degli altri, del quale omettiamo i dettagli ma che, complici le minacce, aveva portato la donna a subire l’ennesimo rapporto sessuale. Dopo il quale la vicenda sarebbe sfociata nell’ambito giudiziario, con l’indagine e quindi il processo a carico del 52enne, attualmente senza un lavoro e percettore del reddito di cittadinanza. Per l’uomo, sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa, la prospettiva è quella del giudizio d’appello in quel di Perugia.

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